“Scuole Abruzzo – Futuro in sicurezza”: 18.4 milioni per il comune dell’Aquila

L’Aquila, 14 feb 2012 – È stato pubblicato il decreto n. 89 del 27 dicembre 2011 del Commissario Delegato per la Ricostruzione che apporta modifiche e integrazioni al decreto n. 61 con il quale è stato varato il piano “Scuole d’Abruzzo – Il Futuro in Sicurezza”.
Tra le novità più importanti del decreto c’è lo stanziamento a favore del Comune dell’Aquila di 18,4 milioni di euro per dare seguito al piano formalmente comunicato dal comune con una nota dello scorso 9 dicembre. Come più volte evidenziato dal Commissario, ciò che mancava per programmare risorse a favore delle scuole di proprietà del Comune dell’Aquila era la quantificazione esatta delle risorse necessarie, nonché la progettazione degli interventi da eseguire attraverso un piano dettagliato.
Il decreto n. 89 si è reso necessario dopo che il Commissario Chiodi, con nota del 21 giugno 2011, ha richiesto ai comuni e alle provincie proprietari degli edifici scolastici di confermare con apposita dichiarazione sottoscritta dal Sindaco (o dal Presidente della Provincia) e dal responsabile dell’ufficio tecnico dell’ente i requisiti necessari per ottenere il finanziamento, quali il nesso di causalità e il non aver già ottenuto finanziamenti diversi per ricostruire le scuole.
Non appena il Comune ha inoltrato tale documentazione al Commissario, dopo poco più di due settimane il Commissario ha programmato le relative risorse utili per partire con una prima sostanziosa attività di ricostruzione delle scuole del Capoluogo. Inoltre, come disposto dallo stesso decreto n. 89, il Sindaco del Comune dell’Aquila dovrà individuare celermente quei primi interventi a cui destinare i 18,4 milioni di euro programmati e le restanti risorse saranno individuate con altro decreto, specifico per il solo Comune dell’Aquila.
I Comuni che non hanno attestato il nesso di causalità, e quindi esclusi dal finanziamento, sono Alfedena (AQ), Barrea (AQ), Corfinio (AQ), Ortona (CH), Pescara, e Scontrone (AQ) e l’Aquila, per quanto riguarda l’edificio dell’Accademia delle Belle Arti.
Castel del Monte è stato escluso in quanto ha comunicato che l’edificio non è più sede scolastica, mentre l’edificio ex IREE dell’Aquila è stato escluso in quanto non annoverabile tra gli edifici scolastici possibili beneficiari del finanziamento.
Anche Arsita (Te) e Ocre (Aq) sono stati esclusi in quanto i relativi edifici sono stati ricostruiti attraverso donazioni private.
Attraverso le correzioni sopra ricordate e il recupero delle somme stanziate con il decreto 61 e risparmiate dalla Provincia dell’Aquila in sede di definizione progettuale, nonché da una maggiore compartecipazione richiesta ai comuni sopra i 20.000 abitanti e alle Province di Chieti, Teramo e Pescara, è stato possibile programmare risorse per effettuare interventi sugli edifici scolastici non previsti con il decreto 61.
Tra questi si segnala Bisenti (Te), Carpineto della Nora (Pe), Castellalto (Te), Castelvecchio Subequo (Aq), Castel di Sangro (Aq), Cellino Attanasio (Te), Introdacqua (Aq), Navelli (Aq), Oricola (Aq), Ortucchio (Aq), Palombaro (Ch), Pereto (Aq), Pescina (Aq), Pianella (Pe) e Sante Marie (Aq).
È stato stabilito, inoltre, il coordinamento tra le risorse ordinarie per la messa in sicurezza delle scuole – pari a circa 12 milioni di euro – e quelle straordinarie stanziate con la legge 77/2009 e programmate con il decreto n. 89 – pari a 165 milioni di euro.
Tra le altre novità del decreto si segnala la norma che sollecita una attenta verifica delle responsabilità sia in ordine alle attuali condizioni di molti edifici scolastici, sia alla attestazione dei requisiti per l’ottenimento dei contributi.
Di particolare rilievo sono le norme che spingono i comuni con scarsa popolazione scolastica ad attivarsi per creare plessi scolastici consortili e la formalizzazione delle convenzioni con ReLuis, UNICEF, SIP, WWF, FISH e DiGAT per le linee guida utili ai soggetti attuatori per elevare gli standard qualitativi degli interventi.
Il decreto è provvisoriamente esecutivo, quindi gli enti attuatori con dotazione di cassa al 2010 sono autorizzati da oggi a partire con le procedure di approvazione dei progetti previste dal decreto n. 61 che, in caso di esito positivo, porteranno a singoli decreti di approvazione della spesa per ogni intervento.