Gran Sasso 360: «Lo avevamo detto un anno e mezzo fa: il Gran Sasso è morto»

L’Aquila, 16 feb 2012 – «Era il 14 agosto del 2010. IL "Gran Sasso è morto" dicemmo e scrivemmo in occasione della manifestazione di denuncia organizzata alla base della Funivia del Gran Sasso. Molti criticarono la nostra presa di coscienza e la nostra denuncia. In realtà era già iniziata un’agonia politicamente programmata che ora vive la sua fase finale con una perseverante e distorta coerenza di chi governa questa città, in maggioranza e opposizione».
Questo il commento di "Gran Sasso 360" che «condivide il rammarico e la rabbia della Scuola Sci Assergi» per la chiusura dell’attività.
«Ormai non bastano più la caparbietà e la tenacia di chi amando il Gran Sasso – prosegue la nota di Gran Sasso 360 – per tanti anni si è ostinato a garantire servizi e professionalità malgrado tutto. La notizia cattiva è che ha chiuso la scuola sci storica del Gran Sasso. Quella ancora peggiore è che presto chiuderà tutto il Gran Sasso. Da giorni sono chiusi hotel, taverna e bar di Campo Imperatore. La funivia funziona a intermittenza senza comunicazioni a dipendenti, operatori e sciatori. Manca chi faccia fronte alla mancanza strutturale di mezzi, atti amministrativi, autorizzazioni, responsabili tecnici. Non parliamo di programmazione, promozione, servizi, e di quanto normalmente dovrebbe occuparsi un Centro Turistico».
«La politica dorme pensando alle promesse da fare alle prossime elezioni (anche per il Gran Sasso) – conclude la nota – mentre uno dei settori più strategici della città si sta avviando verso il colpaccio di chi negli ultimi anni non aspetta altro che la conclusione di questo scellerato progetto di smantellamento. Oggi come un anno e mezzo fa dobbiamo denunciare che questo tipo di gestione del territorio può favorire la facile irruzione di capitali e organizzazioni pericolose».