
L’Aquila, 17 feb 2012 – Nel mese di gennaio è stata avviata in Abruzzo la terza edizione del progetto sperimentale di formazione economico-finanziaria nelle scuole organizzato dalla Banca d’Italia, d’intesa con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR).
Il progetto risponde alle raccomandazioni formulate nelle sedi internazionali sul tema dell’educazione finanziaria (OCSE e Commissione Europea) e si propone di inserire stabilmente i temi della finanza e dell’economia nei programmi scolastici, utilizzando un approccio interdisciplinare. L’obiettivo è apportare, fin dalla scuola elementare, conoscenze finanziarie di base che consentano agli studenti di sviluppare le competenze e le abilità necessarie per la loro applicazione concreta.
Il progetto Banca d’Italia-MIUR prevede all’inizio una specifica attività di formazione degli insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado da parte degli esperti della Banca d’Italia. L’efficacia dell’attività formativa svolta poi dai docenti in classe viene valutata somministrando agli studenti un test a risposta multipla, prima e dopo i moduli formativi; la variazione dei risultati corretti consente di misurare l’efficacia dell’iniziativa e il grado di apprendimento degli studenti.
Il progetto è stato avviato con una prima riunione tenutasi a L’Aquila il 30 gennaio nella sede regionale della Banca d’Italia; un secondo modulo formativo si è tenuto il 31 gennaio presso la filiale di Pescara dell’Istituto. All’edizione di quest’anno hanno complessivamente aderito circa 35 istituti di tutte le quattro province abruzzesi, per un totale di circa 40 insegnanti.
Alla riunione di avvio dei lavori a L’Aquila erano presenti per la Banca d’Italia, Luigi Bettoni, Direttore della Filiale regionale di L’Aquila, Simona Golini, referente regionale del progetto per la Banca, Alessandro Tosoni, dell’Ufficio di Analisi e Ricerca Economica Territoriale della Filiale, Marilisa Guida, del Nucleo per l’Educazione Finanziaria dell’Amministrazione Centrale della Banca d’Italia a Roma; per il MIUR era presente il referente regionale del progetto, RobertoBattestini.
Nell’intervento di apertura Luigi Bettoni ha sottolineato «l’importanza dell’iniziativa, il cui obiettivo è aumentare la conoscenza dell’economia in un settore come la scuola fondamentale per la formazione delle future generazioni del nostro Paese. È importante acquisire familiarità con le nozioni economiche e finanziarie di base prima possibile nella vita. Investire in educazione finanziaria nelle scuole risponde a esigenze di equità sociale: le conoscenze sono eterogenee e collegate al reddito della famiglia di appartenenza. La formazione erogata nei cicli di istruzione obbligatoria consente di raggiungere in maniera trasversale tutte le fasce di popolazione, comprese quelle appartenenti alle classi socio-economiche più svantaggiate, favorisce la parità competitiva dei giovani e, in prospettiva, riduce le possibili difficoltà di accesso ai prodotti finanziari. Inoltre, le nuove generazioni necessitano più delle precedenti di competenze finanziarie; i giovani sempre più spesso, e sempre prima nella vita, assumono decisioni finanziarie, ma dispongono di minori abilità rispetto alle precedenti generazioni; né i genitori posseggono sempre le competenze idonee ad assolvere alla propria funzione di guida. In tale contesto, il progetto si fonda proprio sulla collaborazione di due istituzioni, la scuola e la Banca d’Italia, che hanno avuto ed hanno un ruolo molto importante nella formazione».
Marilisa Guida ha poi illustrato ai docenti gli obiettivi del progetto di Educazione Finanziaria e i risultati nazionali e regionali conseguiti nelle precedenti edizioni. Sono seguiti poi i moduli formativi, tenuti da Alessandro Tosoni, sui temi scelti per l’edizione di quest’anno: la moneta e la moneta bancaria, gli strumenti di pagamento elettronici, la stabilità dei prezzi e il ruolo della Banca Centrale Europea.
Il programma degli interventi, ampio e articolato, è stato accolto con molto interesse dai numerosi insegnanti intervenuti alle due riunioni; essi hanno auspicato di poter partecipare anche nel futuro ad analoghe iniziative e si sono impegnati a valorizzare il progetto nell’ambito dei propri istituti, con l’obiettivo di estendere quanto più possibile la partecipazione dei docenti all’iniziativa.