L’Aquila: appalti ricostruzione, Confartigianato chiede incontro urgente all’Ance

L’Aquila, 17 feb 2012 – La Confartigianato della provincia dell’Aquila ha chiesto un incontro urgente all’Ance per affrontare il problema «dei ribassi praticati da alcune imprese edili locali, nei confronti degli installatori di impianti elettrici e termoidraulici». La richiesta, trasmessa con urgenza all’associazione costruttori, è stata formulata nel corso di un’affollata assemblea a cui hanno partecipato le imprese del settore e il presidente della Confartigianato della provincia dell’Aquila, Luigi Lombardo.
«Gli artigiani che operano nel comparto della manutenzione e dell’installazione di impianti elettrici e termoidraulici – ha spiegato Lombardo – hanno manifestato le criticità inerenti i ribassi eccessivi, che alcune imprese edili impegnate nella ricostruzione post-terremoto praticano nei confronti degli impiantisti e che possono arrivare anche al 53 per cento, rispetto al capitolato di appalto».
Sono circa 1500 le micro-aziende del territorio investite dalla crisi, che hanno fatto appello alla Confartigianato. «La chiusura totale del sistema creditizio e i ritardi nell’erogazione dei pagamenti da parte della committenza pubblica e privata – afferma Lombardo – stanno mettendo in ginocchio gli artigiani». Ritardi che, in taluni casi, «sfiorano i dodici mesi dall’emissione della fattura». «I manutentori non sono più in grado di sostenere questo stato delle cose. Gli istituti di credito non permettono neppure di scontare le fatture e non concedono anticipi – aggiunge il presidente della Confartigianato – servono maggiori controlli sui sub-appalti ai piccoli imprenditori, per lo più artigiani, e una maggiore elasticità da parte delle banche o il sistema imprenditoriale locale andrà verso una fase di totale declino. Chiederemo all’Ance di verificare il rispetto delle normativa e dei capitolati di appalto».
Nel corso dell’assemblea è stato affrontato anche il tema delle norme che potrebbero garantire le imprese locali nella ricostruzione post-sisma, a fronte del sopravvento delle società che arrivano da fuori.