
L’Aquila, 17 feb 2012 – Nuova ondata di interrogatori sul presunto stupro della ventenne studentessa laziale fuori dalla discoteca Guernica di Pizzoli (L’Aquila), nella notte tra sabato e domenica scorsi.
I carabinieri stanno sentendo per la seconda volta, dopo domenica, i militari che avrebbero una posizione meno grave: un campano e un aquilano, di stanza al 33/mo reggimento artiglieria Acqui. Non si sa se sarà interrogato anche il terzo militare indagato, della provincia di Avellino.
RIS,SU SOSPETTATO SANGUE DELLA VITTIMA – Sono della giovane studentessa, presunta vittima della stupro, sangue e tracce biologiche trovate su camicia, mano e braccialetto del maggiore sospettato, il 21 enne militare originario della provincia di Avellino, di stanza al 33esimo reggimento artiglieria Acqui, iscritto sul registro degli indagati da ieri. Emerge, si è appreso, dai primi risultati degli esami del Ris di Roma. Si aggrava quindi la posizione del giovane.
DISSEQUESTRO AUTO DI UNO DEI SOSPETTATI – Dissequestrata l’auto del giovane militare aquilano coinvolto con altri due commilitoni ed una giovane nell’inchiesta sullo stupro di una studentessa laziale, fuori da una discoteca dell’Aquilano, la notte tra sabato e domenica scorsi. Nel provvedimento si evidenzia che gli investigatori hanno terminato di rilevare le tracce – di sangue e biologiche – per ricostruire il fatto e stabilire se il fatto sia avvenuto o meno nell’auto. Proprio nell’autovettura, i quattro giovani sono stati bloccati subito dopo il ritrovamento della ragazza, svenuta e sanguinante.
STUPRO NELL’AQUILANO: ASCOLTATI DUE MILITARI, NOI ESTRANEI – Avrebbero chiarito alcuni passaggi, apparsi contraddittori, della loro deposizione fornita nella giornata di domenica, ribadendo l’estraneità ai fatti, i due militari ascoltati stamani dal pm David Mancini, titolare dell’inchiesta sullo stupro subito a Pizzoli da una studentessa nella notte tra sabato e domenica scorsa. E’ quanto emerge da fonti interne al 33/o reggimento artiglieria Acqui. Non è stato, invece, ascoltato il militare originario della provincia di Avellino, sul quale si addensano i maggiori sospetti, essendo stato bloccato con la camicia e la mano sporche di sangue subito dopo il ritrovamento della giovane. Quel sangue e altre tracce biologiche, secondo i primi esami dei Ris di Roma, appartengono alla studentessa, che ha 23 anni ed è ancora ricoverata in stato di choc all’ospedale San Salvatore dell’Aquila.