L’Aquila, Festuccia incontra i cittadini

18 febbraio 2012 | 23:57
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L’Aquila, Festuccia incontra i cittadini

L’Aquila, 18 feb 2012 – Questo pomeriggio si è tenuto un’incontro organizzato da Vittorio Festuccia con i cittadini in vista delle imminenti primarie di centrosinistra. Per far sì che la città rinasca è necessario che i cittadini ritrovino il contatto con le istituzioni: il vero problema che è emerso nel corso dell’assemblea è un diffuso senso di sfiducia nelle istituzioni; dopo tre anni la vera ricostruzione non è ancora iniziata «e la situazione potrà cambiare solo se i cittadini riprenderanno in mano il destino dell’Aquila affidandosi a istituzioni che sappiano rappresentarli».

Al centro del dibattito i problemi della città, la situazione di stallo, di immobilità con cui si confronta ogni giorno: dunque i punti cardine da cui ripartire sono l’università, le infrastrutture, il lavoro. «Troppo spesso si è speculato sull’Università» afferma Paola Inverardi, preside della facoltà di Scienze,  «bisogna che la città guardi ad essa come produttrice di conoscenze, che lo studente venga considerato come vero cittadino e che dunque gli venga offerto un servizio quanto più qualitativo possibile»

Una ricostruzione che si basi su una più moderna strumentazione urbanistica perché, come afferma Bernardino Romano, docente all’università di Ingegneria «siamo una trentina d’anni indietro rispetto ad altre città europee». «Va ricostruita l’identità di questa città – conclude il candidato Festuccia – la sfida con il sindaco non sarà semplice, ma l’obiettivo è una ridare fiducia alle istituzioni». 

Ritrovare fiducia nella politica perché l’aria che si respira è quella disillusa di chi ha ascoltato tante parole, ma non ha visto finora molta concretezza  e che spesso proprio per questo decide di non andare a votare negandosi così il primo diritto di un cittadino, rinunciando ad una qualsiasi prospettiva di cambiamento. 

di Sara Cavallo

ATTIVATO IL CENTRO DI ASCOLTO DEI CITTADINI – Slogan della serata era “Incontro per il progetto di ascolto”. «Come si posizionerà l’Università nei confronti della Città?» – si è chiesta Paola Inverardi. «Siamo in un periodo di trasformazione della massima istituzione accademica del capoluogo abruzzese, che avrebbe dovuto fare il suo progetto di sviluppo per il futuro della città. Quest’ultima, attualmente, ha un rapporto passivo nei confronti dell’Università, e tale situazione non può più andare avanti. L’Ateneo vuole dall’Aquila un rapporto diverso, che sia propositivo nei confronti dello stesso e di quanti lo frequentano, fino ad arrivare a un ripensamento urbanistico e territoriale degli attuali poli universitari. Dal canto suo – ha aggiunto la professoressa Inverardi – , la Città vuole che l’Università abbia un progetto di sviluppo fondato sulla qualità, che la porti a essere davvero un centro di attrazione». Propositi che hanno incontrato la piena condivisione di Vittorio Festuccia, «in quanto – ha osservato il candidato sindaco – disegnano un’Università nuova e più appetibile, tenendo conto che l’attuale sindaco Cialente ha completamente ignorato il mondo universitario». 

Il clima di confusione, soprattutto sotto l’aspetto della ricostruzione, è uno dei motivi principali della disgregazione sociale. Il parere, basato su elementi molto circostanziati, è stato formulato dell’antropologo Jan Jonathan Bock, ricercatore all’Università di Cambridge, in città per studiare come possa rinascere una popolazione così duramente colpita da una tragedia quale quella del terremoto. «Le istituzioni interessate non hanno lavorato adeguatamente per una ricostruzione edilizia e sociale – ha affermato lo studioso – e i rimpalli di colpe e responsabilità sulla mancata o ritardata ricostruzione altro non fanno che generare ancora più incertezza e sfiducia nei cittadini. L’Aquila ha bisogno di strumenti democratici salutari che siano il perno di una campagna elettorale fondata sul recupero della fiducia della gente nei confronti delle istituzioni, attraverso progetti che si rivelino concreti e attuabili». In questo senso, Vittorio Festuccia ha sottolineato come l’attuale disgregazione che vive L’Aquila sia causata dalla cattiva gestione delle attuali amministrazioni.

Una riorganizzazione adeguata della mobilità e un diverso e più efficace modo di gestire il diritto allo studio sono stati evidenziati da Ilaria Iapadre, studentessa del liceo classico “Cotugno”, mentre la valorizzazione del lavoro, da porre al centro del programma di rilancio della città, e la fine delle gestioni commissariali sono state evidenziate dal Cinzia Ghizzoni, della segreteria provinciale della Cgil, che ha snocciolato le cifre allarmanti dell’occupazione in città. La cessazione dei commissariamenti è stata auspicata anche da Gianvito Pappalepore, del direttivo del Centro servizio di volontariato della provincia dell’Aquila. «I percorsi più validi per il rilancio della città sono quelli frutto di intese tra la politica e il volontariato – ha osservato – ci troviamo di fronte a una ricostruzione ingessata per la mancanza di capacità di fare delle scelte, con fondi che arrivano ma che non vengono utilizzati perché non ci sono progetti idonei per utilizzarli. La partecipazione e la costruzione di processi condivisi costituiscono le fondamenta per la rinascita urbanistica, sociale e produttiva dell’Aquila».