Anonymous attacca sito di Paniz dopo chiusura portale Vajont

19 febbraio 2012 | 23:58
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Anonymous attacca sito di Paniz dopo chiusura portale Vajont

Roma, 20 feb 2012 – L’ autorità giudiziaria di Belluno ha fatto chiudere nei giorni scorsi il portale internet www.vajont.info , dedicato alla strage del Vajont, (1910 vittime) per via di alcune espressioni ritenute offensive nei confronti dei deputati Maurizio Paniz  e Domenico Scilipoti. Disposto anche a 226 provider italiani il divieto di accesso al medesimo sito.

Dalla grande rete, perciò, presto spariranno almeno temporaneamente una serie di documenti relativi alla tragedia del 1963, fotografie e interviste, principalmente. Il deputato del Pdl Paniz, la cui reputazione sarebbe stata lesa da alcune espressioni di un 54enne bellunese, ha così commentato: «Sono contento che per la prima volta si ottenga un risultato di questo genere, altrimenti qualsiasi cittadino aprendo continuamente nuovi siti in diverse parti del mondo può continuare a diffamare senza poter fare niente».

Di tutta risposta, il sito ufficiale dello stesso Paniz è stato oscurato da Anonymous, noto e temutissimo gruppo di hacker. «Una vendetta – dichiarano gli hacker – per l’oscuramento del sito www.vajont.info». Sul sito del deputato, compariva fino a qualche ora fa, sullo sfondo nero, il cursore che scriveva accanto al volto di V, una frase di “benvenuto”: «Salve Maurizio Paniz, piacere di conoscerla. We are Anonymous», con relativa frase incriminata. Ora il sito risulta essere “in manutenzione”.

Per  Anonymous  è  «interessante notare come la magistratura italiana abbia fatto il suo esordio censorio in rete con un portale del genere, andando a ledere il diritto primario all’informazione, come se si volesse costituire un precedente: il giudice decide cosa si può scrivere e cosa si può sapere, ledendo gravemente i diritti all`informazione dei cittadini italiani che potrebbero vedere scomparire dal mondo della rete interi quotidiani, blog, portali informativi, in virtù di una o più frasi ritenute lesive dei diritti di un singolo cittadino». Sono annunciati ulteriori “attacchi”.

(pdv)