L’Aquila, Barca: «Si sta ricostruendo copia sbiadita»

L’Aquila, 20 feb 2012 – «Per i centri storici o si ricostruisce come prima o si cerca di immaginare un piano che crei eccellenza per L’Aquila, che la prepari al futuro, a essere meglio di prima. Pensiamoci nei prossimi tre mesi». Questo il duro giudizio dato dal ministro per la Coesione territoriale Fabrizio Barca nel corso del vertice a L’Aquila sulla ricostruzione.
«Quale L’Aquila vogliamo ricostruire? Ora si sta facendo una copia sbiadita». Per il Ministro,"inviato speciale" del governo Monti, la formula fin qui seguita è quella «in bianco e nero di una città». Rivolgendosi al sindaco del capoluogo, Massimo Cialente, Barca ha detto anche «vediamo se riusciamo a immaginarci qualcosa senza bloccare i processi in corso».
BARCA, OGGI ABBIAMO FATTO UN BEL PASSO – «E’ stato un incontro molto, molto intenso, ricco. La riunione e’ cominciata con una ricognizione di molte informazioni, altre ne sono emerse durante la riunione, ovviamente ci sono state opinioni diverse ma come dico io le innovazioni ed il progresso si fanno mettendo sul tavolo con convincimento e senso di missione pubblica. Oggi abbiamo sentito opinioni diverse, abbiamo fatto un bel passo». Lo ha detto Barca, al termine dell’incontro con i sindaci del cratere a palazzo Silone.
Con lui era presente anche il governatore della Regione Abruzzo, e commissario per la ricostruzione, Gianni Chiodi che ha detto: «io sono molto soddisfatto di questo incontro, perche’ si e’ preso atto del fatto che la ricostruzione, seppur da accelerare, abbia prodotto gia’ importanti risultati, che tanto si potra’ fare ancora, naturalmente perfezionando anche i sistemi di Governo, perfezionando delle fasi procedurali e su questo con il Governo si sta lavorando con grande intensita’ ed attenzione assieme ai sindaci. Naturalmente quello che ritengo opportuno dire e’ che rimane sempre il fatto che la ricostruzione e’ un fatto complesso», non e’ una cosa «che si fa dalla sera alla mattina, ci vorranno degli anni ma con la determinazione e la volonta’ di tutti di fare il meglio possibile».
BARCA AGLI AQUILANI, RECUPERIAMO FIDUCIA TRA NOI – «Il messaggio agli aquilani è di poter recuperare il più presto possibile quella straordinaria fiducia e il rapporto fiduciario tra loro e tra loro e lo Stato che ho visto molto forte nei mesi successivi e che poi ho visto spegnersi». Lo ha detto Barca, al termine degli incontri istituzionali. In riferimento alla domanda dei cronisti sulla necessità da parte dei terremotati a basare la propria speranza di futuro sui tempi certi della ricostruzione, il ministro ha sottolineato che «soltanto quando si capisce quello che si è fatto e la rapidità con cui si è fatto, si è in grado di sapere dove arriva una città. Noi, nel rendere più forte la nostra informazione e dare il senso dei progressi – ha continuato Barca – siamo in grado di fare delle proiezioni, quindi come negli ultimi tre mesi abbiamo fatto questo e quest’altro, nei prossimi tre faremo questo e quest’altro. La programmazione – ha concluso – è sempre figlia dell’informazione».
CHIODI, A BREVE TEMPI E MODI SUI CENTRI STORICI – «La filiera resta, esaminera’ come da accordi, entro aprile, le pratiche presentate entro il 31 agosto e continuera’ ad esaminare anche quelle presentate successivamente». Lo ha ribadito il commissario per la ricostruzione, Gianni Chiodi, nel corso delle varie riunioni che stanno contraddistinguendo la visita del ministro per la coesione territoriale, Fabrizio Barca. «Entro i prossimi giorni – ha fatto sapere il presidente della Regione Abruzzo – decideremo col Governo modi e tempi per le pratiche dei centri storici».
CHIODI, TORNARE ALLA NORMALITA’ PER EVITARE ALIBI – «Prima o poi bisognera’ tornare alla normalita’ anche per evitare gli alibi che spesso per molti possono essere utili e quindi ognuno si assume le proprie responsabilità». Lo ha detto il commissario per la ricostruzione, Gianni Chiodi, al termine dell’incontro presenziato dal ministro per la Coesione territoriale Fabrizio Barca, con i sindaci del cratere, rispondendo ai giornalisti alla domanda di un evenetuale fine commissariamento. «Questa – ha fatto sapere Chiodi – e’ una proposta che io ho gia’ fatto al presidente del Consiglio dei ministri Monti, l’ho ribadita oggi e credo che si debba avviare un percorso di ritorno alla normalita’, sicuramente dopo le elezioni. Cosa significa? I sindaci dovranno fare quello che stanno facendo e lo dovranno fare con maggiore responsabilita’ con maggiore determinazione per certi versi. Naturalmente questo e’ un programma che sara’ da qui all’estate, per adesso il Governo ha inteso mantenere il ruolo del Commissario, quindi io lo faccio non per il piacere di farlo ma per senso del dovere».
«Il Governo – ha poi affermato Barca – ha una forte fiducia del Commissario per la ricostruzione, Gianni Chiodi, e la fiducia deriva proprio dalla sua lucidita’ con cui affronta, prima ancora che lo faccia il Governo, le problematiche legate al terremoto. Gianni Chiodi ci ha anticipato in questo e penso che useremo insieme l’esperienza dell’Aquila per i prossimi mesi. Non c’e’ fretta perche’ per terminare la fase commissariale occorre verificare che le procedure siano a posto, gli Enti abbiano le risorse e le capacita’ per portala avanti». Secondo il ministro quello attuale «sara’ per noi un Governo del fare che vuole costruire prototipi. Credo che con Gianni Chiodi potremo costruire un percorso che potra’ essere utile anche per come si affronta, come si esce dalla fase emergenziale, quindi e’ un lavoro affascinante. I giudici saranno ovviamente i cittadini del territorio e spero che il loro giudizio alla fine sara’ positivo».
CHIODI, TANTO SI POTRA’ FARE ANCORA PERFEZIONANDO SISTEMI E PROCEDURE – «Si è preso atto del fatto che la ricostruzione, seppur da accelerare, ha prodotto già importanti risultati». Lo ha detto il commissario per la ricostruzione e presidente della regione Abruzzo, Gianni Chiodi, accanto al ministro Barca nel colloquio con i giornalisti. «Tanto si potrà fare ancora, naturalmente perfezionando anche i sistemi di Governo, perfezionando delle fasi procedurali; su questo, con il Governo si sta lavorando con grande intensità ed attenzione insieme con i sindaci. Naturalmente quello che ritengo opportuno dire è che rimane sempre il fatto che la ricostruzione è un qualcosa di complesso non una cosa che si possa fare dalla sera alla mattina, ci vorranno degli anni ma con la determinazione e la volontà di tutti di fare il meglio possibile».
LE RICHISTE DI CIALENTE – «Esprimo soddisfazione per la fine del regime di commissariamento che arriverà dopo le elezioni amministrative, come chiesto da Chiodi al Governo. Finalmente il completo controllo della ricostruzione verrà trasferito ai Comuni ed ai Sindaci». Lo afferma il primo cittadino dell’Aquila, Massimo Cialente, che aggiunge: «Ho chiesto ed ottenuto che entro il 15 marzo venga rinnovato il finanziamento per tutto l’anno per la gestione dell’emergenza, compresa la riconferma dei precari, un’accelerazione della filiera. Ho proposto – ha proseguito il sindaco – di assicurare la possibilità ai cittadini, a partire dalla stessa data, di poter presentare i progetti che entrano nello stralcio previsto nell’ordinanza 3996 e che verranno esamin
ati, eventualmente, da un’apposita struttura che verrà istituita dal Comune dell’Aquila e dagli altri comuni che organizzeranno analoghi uffici. Ho anche posto, inoltre, la questione centrale del rilancio economico e produttivo, problematica per la quale abbiamo concordato di avviare un’attenta valutazione, spero entro un mese, delle somme disponibili per i primi finanziamenti Su un argomento, poi, mi sono particolarmente impuntato, di giungere al più presto all’intesa per l’approvazione dei piani di ricostruzione. A tal proposito, vista la grande confusione, persino sulla definizione di questi, ho chiesto, offrendo anche la mia collaborazione, se sarà richiesta, di delineare entro 10 giorni una griglia per gli esami degli stessi, poiché ritengo di essere nelle condizioni di poter ottenere l’intesa entro massimo la prima metà del mese di aprile».
Cialente non ritiene «vi sia alcun motivo per rinviare ulteriormente; inoltre – ha spiegato – con la griglia d’esame, mi sento garantito, rispetto a strane interpretazioni od osservazioni che mi sono pervenute come a proposito del piano di ricostruzione di Onna, depositato da oltre 40 giorni, addirittura sul senso di marcia dei camion nei cantieri. Mantengo, comunque, alcune perplessità sui tempi e sulla filiera per i quali come richiesto dal ministro, invierò ulteriori proposte per una sua migliore organizzazione, che la contraddistinse quando era guidata dal Comune dell’Aquila. Parte importante della mia soddisfazione – ha messa in rilievo infine il sindaco Cialente -è che le odierne decisioni del Governo rispetto alla struttura commissariale, ai grandi ritardi da me più volte denunciati, rende giustizia delle accuse che mi sono state spesso rivolte, di cercare inutilmente lo scontro istituzionale e di voler litigare. La decisioni assunte oggi dal Ministro Barca per conto del Governo confermano che avevo ragione io».
D’ERAMO, C’E’ BISOGNO DI PROSPETTIVE E TEMPI CERTI – «Prospettiva e tempi certi. E’ di questo che noi aquilani abbiamo bisogno, è questo che dobbiamo pretendere dalla Struttura commissariale e dal Comune» dell’Aquila. Così il consigliere comunale de La Destra, Luigi D’Eramo, esprime il suo consenso rispetto alle prime dichiarazioni rilasciate dal ministro Fabrizio Barca in occasione della sua visita nel capoluogo abruzzese in qualità di delegato alla Ricostruzione per conto del Governo Monti.
«L’Aquila – sottolinea D’Eramo – deve essere pensata con prospettiva, avere una visione per la città e lavorare lungo un percorso chiaro che porta alla realizzazione di quella visione. Abbiamo perso molto, ma molto possiamo ottenere se capiamo quale futuro vogliamo vivere. Io – osserva D’Eramo – credo che ci si stia concentrando solo ed esclusivamente sul quotidiano, parando i colpi alla giornata, rischiando di riproporre una brutta copia della nostra amata città. E, invece, partendo da ciò che abbiamo possiamo immaginarla migliore, con una personalità definita che negli anni che ci attendono concorreremo a formare. Vogliamo sapere – continua il consigliere ella Destra – se rientreremo a casa tra 1, 2 o 10 anni. Vogliamo saperlo perchè dobbiamo vivere la nostra vita con la certezza del diritto, con la consapevolezza che seppure ci vorra’ del tempo comunque accadrà, con la possibilita’ di organizzare il nostro futuro in ragione di una prospettiva realistica, reale e trasparente. E dobbiamo pretendere che quei tempi siano rispettati, dobbiamo poter tornare a fidarci delle regole, dobbiamo aspirare a una gestione seria e inappuntabile della ricostruzione». Secondo D’Eramo, «il ministro ha inquadrato perfettamente la situazione: francamente – conclude il consigliere comunale – sono stanco, siamo stanchi, di essere trascinati nella confusione delle polemiche. Attribuire colpe non ci esime dal compito a cui siamo chiamati come Consiglio e come aquilani: esigere chiarezza, snellezza, grandezza, ma soprattutto verità».