
L’Aquila, 21 feb 2012 – Nuovo consiglio della Regione Abruzzo, oggi. Dopo l’esame delle interpellanze e interrogazioni, il Consiglio regionale ha respinto la risoluzione – a firma dei Consiglieri del PD Ruffini, Di Luca e D’Alessandro – sull’attivita’ del "Centro di Riferimento Regionale di Auxologia e Nutrizione Pediatrica" della Asl di Teramo. Gli esponenti della minoranza chiedevano al Presidente Chiodi di attivarsi a tutela della struttura, una delle quattro in Italia ad assicurare la terapia dei disturbi alimentari in pazienti di eta’ inferiore a 16 anni.
Approvata, invece, una risoluzione per intensificare i controlli sui prodotti con marchio collettivo contraffatto. Il provvedimento riguarda soprattutto calzature, commercializzate in numerosi punti vendita, che riportano l’etichetta "vero cuoio", ma che in realta’ sono realizzate con materiali tossico-nocivi per la salute. Nel documento si impegna la Giunta regionale a promuovere un piano di lavoro con la specifica Commissione Parlamentare, al fine di contrastare la pirateria e il commercio di prodotti contraffatti. Tornano in Commissione i progetti di legge sulla nuova disciplina delle attivita’ agrituristiche, sulla semplificazione amministrativa e amministrazione digitale, sul riordino dell’Istituto Zooprofilattico di Teramo, oltre al provvedimento amministrativo relativo alla variante al Prg di Silvi. Rinviata, infine,la sostituzione di un membro del Collegio regionale per le Garanzie statutarie.
TIBET: DA CONSIGLIO ABRUZZO MOZIONE A SOSTEGNO DALAI LAMA – Il Consiglio regionale d’Abruzzo ha approvato all’unanimita’ la mozione sul Tibet presentata dai Consiglieri Marinella Sclocco (PD) e Riccardo Chiavaroli ( PDL) e sottoscritta da tutti i capigruppo consiliari. «Si tratta – ha commentato il portavoce del gruppo Pdl Riccardo Chiavaroli – di un bel gesto del Consiglio, con cui si impegnano Presidente e Giunta regionale ad attivarsi in tutte le sedi affinche’ vengano condannate tutte le forme di violenza contro il popolo tibetano e ad esortare il governo cinese ad avviare subito politiche di dialogo nei confronti delle autorita’ civili e religiose del Tibet che vivono in esilio, in primis il Dalai Lama, affinche’ venga garantita la liberta’ di religione a tutti i cittadini, cosi’ come previsto dall’art.18 della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo; a invitare le autorita’ cinesi a porre fine al sostegno di politiche che minacciano la lingua, la cultura, la religione, il patrimonio e l’ambiente del Tibet e a fornire informazioni dettagliate sulle condizioni dei 300 monaci che sono stati portati via dal monastero di Kirti nell’aprile del 2011; a esortare il governo della Repubblica popolare cinese a rendere conto delle condizioni dei tibetani che dopo essersi immolati sono stati "ospedalizzati", compreso del loro accesso alle cure mediche». Non solo: quale atto simbolico sara’ esposta presso sede della Giunta della Regione Abruzzo la bandiera del Tibet nel settimana dal 3 al 10 marzo 2011.
PALOMBA (IDV) SODDISFATTO PER RISOLUZIONE SU CONTRAFFAZIONE E TUTELA SALUTE – «Persino gli abiti da bambini vengono realizzati con materie prime contenenti sostanze cancerogene, come evidenziato dai sequestri di abiti provenienti da sud est asiatico. Grazie alla sensibilità manifestata oggi, da tutti i consiglieri regionali che hanno approvato all’unanimità la risoluzione da me proposta, impegniamo anche la Regione Abruzzo a contrastare il commercio di prodotti tossici e con marchio contraffatto». E’ questo il commento del consigliere Paolo Palomba a margine dei lavori del Consiglio Regionale dopo l’approvazione, unanime, da parte del Consiglio della sua proposta di risoluzione che impegna la Giunta regionale a farsi parte attiva, intraprendendo azioni anche in collaborazione con la competente Commissione parlamentare che mirino a contrastare efficacemente il commercio di prodotti tossici e con marchio contraffatto. Questi prodotti quasi sempre provengono da sud-est asiatico, in particolare calzature e abbigliamento e sono distribuiti in maniera illegale. Sono state sequestrate dalle polizie municipali di varie città italiane partite di merci risultate poi confezionate con materie prime contenenti quantità elevate di cromo esavalente in percentuale 124 volte superiore al limite ammesso dalla Comunità Europea. Sono stati addirittura trovati abiti per neonati confezionati con questi veleni. Se si considera che secondo i dermatologi una quantità di cromo esavalente 12 volte superiore alla soglia consentita di 0,5 milligrammi per Kg basta a creare allergie di contatto, arrossamento e prurito vascolare, ci si rende conto della pericolosità di questi indumenti. Ovviamente l’altro aspetto che si vuole contrastare oltre al danno per la salute è il danno economico arrecato al commercio e alla produzione di prodotti legali.