
L’Aquila, 24 feb 2012 – Per gli aquilani l’oratorio dei Salesiani è sempre stato un’istituzione, una pietra miliare. Insomma un punto di riferimento per centinaia e centinaia di ragazzi, i quali, nel corso di ormai ottant’anni, hanno passato ore ed ore all’interno delle sua mura sicure. Sicure almeno fino a quella maledetta notte dell 6 aprile 2009. Dallo scorso settembre, infatti, sono iniziati i lavori di ristrutturazione dell’oratorio, che sarà pronto solo nel 2013 per un costo totale di quasi 2,5 mln di euro.
L’Opera Salesiana è stata inserita nella famosa Zona rossa, avendo subito danni strutturali molto gravi, soprattutto nel piano terra, lato ingresso, ma anche nella "Chiesa di Santa Lucia", nelle camere sopra il Cinema teatro, nella cucina-universitari, nel piano uffici. Danni meno gravi, ma sempre ingenti si sono riscontrati nell’edificio che ospitava il CNOS FAP, centro di formazione professionale, i cui corsi ancora non sono cominciati.
Di questo ne parliamo con Mario Lela, economo e legale dell’Opera Salesiana per la provincia dell’Aquila, il quale ci informa che «al momento del sisma tra salesiani e universitari erano presenti all’interno dell’Istituto circa 70 persone, di questi alcuni si erano fermati nella sala tv e alcuni avevano preferito dormire in macchina nel cortile, per le scosse sismiche verificatesi nella tarda serata». L’Istituto, risalente al 1935, ospitava in realtà 100 persone, ma molte erano assenti, per fortuna.
Le verifiche dei danni strutturali vengono effettuate solo nel giugno del 2010 e l’esito delle perizie dei tecnici stabilisce l’inagibilità di tutti gli edifici appartenenti all’Opera. L’oratorio è un palazzo costruito nel 1965 su tre livelli più il piano strada:alte alle stanze adibite ad aggregazione e ad oratorio, al pian terreno era situata una grande palestra, dove si effettuava ogni tipo di attività sportiva. Al di sotto dell’edificio dell’oratorio c’è il campo da calcio ad undici.
I costi dei lavori per l’edificio dell’oratorio ammontano a oltre 2,3 milioni di euro e i fondi provengono da delle donazioni, in particolare dei lettori del quotidiano Libero e dalla onlus Enel cuore, che hanno preso, appunto, a cuore la causa dei Salesiani aquilani, volendo partecipare, in questo modo, alla ricostruzione di una parte importante della città. Per il ripristino delle attrezzature sportive si è già fatta avanti Unicef Abruzzo.
Lela dice poi che la ristrutturazione dell’Istituto, invece, verrà a costare circa 15 milioni di euro ma il progetto è ancora lontano dall’essere approvato.
L’oratorio dei Salesiani ora è collocato nel Parco Baden Powell, in via Amiternum, e ha ospitato l’Estate ragazzi e altre attività aggreganti per molti giovani della città, a cui hanno partecipato circa 200 ragazzi e ragazze, anche grazie all’aiuto di scout e volontari.
CENTRO DI FORMAZIONE – Il centro non ha ancora ricominciato le attività scolastiche, che, fino alla riapertura della struttura in centro storico, si dovrebbero svolgere all’interno di alcuni Map posizionati nel parco Baden Powell. «Nonostante difficoltà nel rapporto con la Regione Abruzzo, che poco valuta l’urgenza di formazione dei ragazzi che abbandonano la scuola superiore – dice Lela – la formazione professionale è stato sempre uno pilone dell’Istituto Salesiano a L’Aquila».
È fondamentale che a questi ragazzi, che hanno scelto di frequentare di corsi all’avviamento professionale, venga riconosciuto il loro diritto allo studio (ricordandoci che è garantito perentoriamente dalla Costituzione e da leggi ordinarie sino al diciottesimo anno di età) e il dovere dello Stato, in questo caso Regione, di provvedere in merito.
E.Ferr