L’Aquila, Congresso del Pdl: in scena il Ricciuti show

L’Aquila, 26 feb 2012 – Non sono rimasti delusi coloro che aspettavano l’annunciato Ricciuti-Show in occasione del congresso provinciale del Pdl. L’intervento del consigliere regionale ha provocato la reazione del segretario uscente, Gianfranco Giuliante che, imbufalito si è alzato dal banco della presidenza per cercare il contatto fisico con Ricciuti.
Ad accendere la miccia è stata l’allusione ad un possibile inciucio fra il Pdl di Giuliante con il sindaco uscente Massimo Cialente che peraltro ha portato i suoi saluti al congresso. «Attenzione a non avallare chi ritiene che una parte di noi possa essere contenta che Cialente vinca e torni a governare questa città», ha detto Ricciuti. Questa la frase che ha fatto balzare Giuliante dalla sedia che gli ha gridato: «ma ti rendi conto di cosa stai dicendo?».
Ad impedire il contatto fisico fra i due è stato Salvatore Santangelo che si è frapposto. É stato Giorgio De Matteis il convitato di pietra del congresso, che ha eletto come coordinatore provinciale, Alfonso Magliocco segno di un auspicato ricambio generazionale. Sul candidato di “Aquila città aperta” si è espresso anche il coordinatore regionale Filippo Piccone che ha parlato di un tentativo di convincere Giorgio De Matteis a partecipare alle primarie.
«Invito tutti a partecipare alle primarie – ha detto – Invito chi vuol fare il sindaco a fare questo passaggio democratico». Il coordinatore uscente Enzo Lombardi proprio dal palco del congresso ha annunciato la sua partecipazione alle primarie del centro destra che dovrebbero tenersi il 17 marzo: «Parteciperò alle primarie e sarò umile servitore di chiunque le vincerà – ha detto – Non vinceremo queste elezioni se non riusciremo ad allargare la base di questo congresso».
Mentre Ricciuti ha deciso di esprimere il suo dissenso dai microfoni del congresso, Carla Mannetti e il gruppo pro De Matteis ha disertato i lavori. Secondo Ricciuti invece «la scelta delle primarie è stata travisata e usata come clava per rompere una possibile coalizione che nasceva vincente in questa città. Non so se è stata una scelta politica – ha aggiunto – Noi abbiamo scelto la divisione. Spero che tuttavia questo distacco possa essere recuperato quando faremo le primarie. Possiamo colmare la frattura che c’è con i moderati. É vero che l’Udc è un contenitore vuoto qui, ma a livello nazionale indirizza consensi. Attenzione a non far percepire alla gente che andrà a votare che noi abbiamo un accordo scellerato con questa gente».
Chiedendo scusa per lo scatto, il segretario uscente, Gianfranco Giuliante ha sottolineato: «Credo sia una reazione comprensibile da parte di chi a 15 anni militava nel movimento sociale per essere una diga contro il comunismo». A supporto della sua tesi anti-De Matteis Giuliante ha ricordato quando nel 2006 egli stesso si rese disponibile a partecipare a un tavolo per la candidatura di Giorgio de Matteis, parlando di quadrature possibili su centro destra allargato – ha citato – «Mi fu risposto che non potevano essere commentate ipotesi che non esistono. Questa ipotesi anche allora frantumò il centro destra».
Il segretario uscente ha ricordato anche che De Matteis «é impegnato alla costruzione ad un’area moderata di governo della città al di fuori del Pd e del Pdl». Di qui rivolgendosi a Ricciuti ha aggiunto: «In politica si incontrano avversari intelligenti e avversari dell’intelligenza oppure si possono incontrare utili idioti e cialtroni congressuali. É assurdo continuare a insistere nel volere un candidato, Giorgio De Matteis che vuole estromettere il Pdl. Chi dice di essere altro da noi è evidentemente colluso con un avversario politico».
Ognuno deve occupare lo spazio che gli compete in politica; noi il centro destra e gli altri al centro; poi al ballottaggio ci si unisce. «Cosa c’è di scandaloso? Perchè si contesta questa prospettiva strategica? Questa città ha bisogno di altri rispetto ai replicanti». Poi contro le accuse di inciucio: «Se dopo 45 anni sono nello stesso posto dove ho cominciato a fare politica nessuno può consentirsi di mettere in dubbio la mia linearità politica».
A portare i saluti anche Sabatino Aracu che ha plaudito al ricambio generazionale auspicando che sulle candidature non vengano fatti gli errori del passato. Un invito all’unità è stato fatto dal presidente della Provincia Antonio Del Corvo. Il segretario regionale de la Destra Luigi D’Eramo ha posto l’accento sull’importanza delle primarie per cancellare la distanza tra le gente e i partiti. «Noi ci siamo – ha aggiunto – siamo al vostro fianco. Insieme faremo delle grandi primarie».
Visibilmente emozionato è parso il neo segretario Alfonso Magliocco «per la responsabilità che noi ci caricheremo sulle spalle – ha detto – Molti ci hanno accusato di essere un partito di plastica. Questo congresso dimostra voglia di cambiare marcia. Solo noi rappresentiamo alternativa, gli altri rapresentano solo una replica, foto sbiadita».
«Qualche gufo si aspettava un congresso deserto – ha aggiunto Salvatore Santangelo – Invece siamo tanti. Tutta l’Italia guarda all’Aquila, Gianni Letta e Berlusconi si sono spesi per L’Aquila perché avevano a cuore i cittadini. Troppo fango è stato buttato sul Pdl. Come si può prescindere da questo partito. Come si può metterlo all’angolo».
Oltre al neo coordinatore Alfonso Magliocco, al vice Donato Di Cesare e alla lista collegata (Chiara Petrocco, Nicola Angelucci, Vincenzo Calvisi, Andrea Rocci, Alessandro Carnevale, Domenico Di Cesare, Giuseppe Cortese, Pasqualino Rubino, Katiuscia Romano, Fabio Federico, Giulio De Santis, Franco Viola, Ersilia Lancia, Mauro Tirabassi, Fernando Caparso) sono stati eletti gli altri 15 membri del coordinamento provinciali: Santangelo Roberto, Guido Quintino Liris, Santacroce Antonio, Martinico Luigi, Pieri Massimiliano, Lupi Osvaldo, Cicci Maria Elena, Fontecchio Davide, Visconti Fabrizio, Sciullo Alessandra, Schiazza Patrizio, Perez Pamela, Amicone Alessandro, Suffoletta Anna Maria e Sergio De Paulis.
LANCIA: IL MOMENTO DELLA RESPONSABILITA’ – «Ritengo sia giunto il momento della responsabilità, bisogna lavorare alla costruzione di una ampia coalizione di governo alternativa al fallimentare modello Cialentiano di gestione della città. Ritengo altresì che ogni forza, movimento o dirigente di partito, che abbiano a cuore le sorti di L’Aquila, debbano adesso solo lavorare al raggiungimento di questo obiettivo, superando le divisioni interne». Ersilia Lancia commenta così il congresso provinciale del Pdl, svoltosi domenica scorsa.
«E’ solo con questo spirito, di mai sopito coraggio critico e costante senso di responsabilità, che ho ritenuto di non dovermi sottrarre al confronto congr
essuale, evitando lacerazioni di mozioni contrapposte e preferendo piuttosto affidare a interventi articolati la denuncia delle criticità nella gestione del partito – spiega Ersilia Lancia – Sono convinta che nel centrodestra debba aprirsi una fase nuova che metta da parte sterili personalismi».
In tale ottica le primarie potrebbero rappresentare lo strumento valido per raggiungere l’auspicata coesione del centrodestra, purchè siano momento per costruire e non occasione per dividere” dice Lancia.
«La preoccupante frammentazione del quadro politico, evidenziata dal proliferare di numerose candidature a sindaco e a tutto vantaggio dell’attuale compagine amministrativa – conclude la Lancia – deve indurre i dirigenti a lavorare tempestivamente e concretamente a un unitario progetto politico-amministrativo, che veda protagoniste tutte le realtà alternative all’inconcludente governo della città. Saranno queste le istanze che porterò all’attenzione del prossimo coordinamento provinciale Pdl».