Cna Abruzzo: per imprese artigiane nel 2011 saldo in negativo

27 febbraio 2012 | 14:01
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Cna Abruzzo: per imprese artigiane nel 2011 saldo in negativo

L’Aquila, 27 feb 2012 –  Nel 2011 le imprese artigiane abruzzesi hanno registrato un saldo negativo, tra iscrizioni e cancellazioni, di 234 unità, peggiorando la situazione già negativa del 2009 – considerato fino ad oggi l’anno peggiore per il settore – quando il saldo negativo è stato di 134 unità.

Il decremento percetuale è stato, lo scorso anno, dello 0,64 per cento, peggio di quello italiano (- 0,43 per cento). A lanciare un grido di allarme sull’andamento preoccupante dell’artigianato è stata oggi la Cna Abruzzo che ha messo a punto un’analisi dettagliata, a cura di Aldo Ronci, e ha chiesto alla Regione di attivarsi per fronteggiare questa situazione. Il dato del 2011 appare ancora più preoccupante se si considera che è stato interrotto un trend positivo iniziato nel 2000 e che fino al 2007 ha visto il settore crescere a livelli piu’ elevati di quelli medi del Paese. Nelle province abruzzesi il decremento è stato a Chieti e L’Aquila rispettivamente di 44 e 40 unità mentre a Teramo di 71 e a Pescara di 79. L’andamento nelle attività economiche è stato il seguente: – 129 unità nell’industria, – 89 nelle costruzioni, – 52 nelle riparazioni di auto e apparecchi per la casa, – 13 in agricoltura. Segno piu’ per la ricettività (+ 32) e i servizi (+ 12).

«Evidentemente – ha detto oggi Italo Lupo commentando i dati dello studio di Cna sull’andamento delle imprese – c’è qualcosa che non va a livello regionale. Si dovrebbero mettere in atto degli strumenti per contrastare il crollo del saldo tra cessazioni e nuove attività. Servono – ha aggiunto – dei meccanismi per incentivare il mercato interno, per vivacizzarlo».

 Lupo se l’è presa con il governo regionale perchè «non mette in atto delle misure per contrastare questa situazione» e oggi avanzerà le sue proposte nel corso della riunione della consulta del Patto dello sviluppo. Bisogna che si dia piu’ spazio e più  importanza al credito che deve essere facilitato. Gli strumenti ci sono, ma sono disattesi». Tra le strade da seguire c’è per la Cna, «il Fondo unico di garanzia nazionale a cui la Regione potrebbe partecipare e che garantirebbe un tasso di rischio pari a zero alle banche».

Ai problemi delle aziende legati alla crisi si sono sommati quelli generati dal maltempo e ora c’è  anche la questione delle sanzioni per il mancato pagamenti dei contributi. Di fronte a queste situazioni di difficoltà la Cna avverte la «mancata partecipazione della Regione come soggetto combattente per ottenere delle agevolazioni». Tempi più rapidi, poi, sono stati chiesti da Graziano Di Costanzo: «Chiodi continua ad annunciare ciò che farà. Noi vorremmo che dicesse "ho fatto"». Una sollecitazione dell’associazione riguarda in particolare la pressione fiscale: «Se c’è  il pareggio di Bilancio nella sanità  – ha detto Di Costanzo – bisogna cominciare a tagliare un po’ le tasse considerato che in Abruzzo Irap e Irfet sono più alte».

CRISI IMPRESE, CHIODI: FAREMO LA NOSTRA PARTE – «Cercheremo di fare la nostra parte per sostenere quanto più possibile il nostro sistema imprenditoriale con i soldi che abbiamo a disposizione». Così il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, interpellato dai cronisti a margine di una conferenza stampa a Pescara, commenta l’allarme sulle imprese artigiane lanciato stamani dalla Cna regionale. «E’ un dato nazionale – sottolinea il governatore -, in tutte le regioni si sta registrando una difficoltà del sistema imprenditoriale e soprattutto artigianale. Si tenga conto, però – evidenzia Chiodi -, che i dati dell’Istat per quanto riguarda l’Abruzzo denotano che siamo una delle regioni italiane in cui c’é stata la migliore performance in termini di natalità-mortalità delle imprese».

«Purtroppo la situazione italiana è difficile, la situazione europea è difficile – prosegue il presidente -. I dati della crisi mordono, è prevista addirittura una recessione nel 2012 e questi sono i frutti di una tale situazione. L’economia non si governa a livello locale, siamo in Italia, siamo in Europa, non possiamo avere i tassi di sviluppo della Turchia o della Cina e purtroppo risentiamo di questo trend». «La Regione cosa dovrebbe fare? – si chiede Chiodi – Sostenere il più possibile le imprese ed è quello che stiamo facendo, è quello che stanno facendo tutte le Regioni. L’Abruzzo comunque si sta difendendo in un contesto di crisi meglio di altre Regioni, anche importanti. Moody’s ha testimoniato proprio questo – conclude – adesso siamo considerati affidabili come il Piemonte».