Stupro di Pizzoli: riapre la discoteca Guernica

27 febbraio 2012 | 12:51
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Stupro di Pizzoli: riapre la discoteca Guernica

L’Aquila, 27 feb 2012 – La discoteca Guernica di Pizzoli ha riaperto dopo dieci giorni di chiusura forzata imposta dal questore per fare luce sulla violenza di cui è stata vittima una ragazza 21enne di Tivoli. Sabato sera tanti ragazzi sulla pista da ballo per dimenticare la brutta vicenda che ha coinvolto una loro coetanea.

In carcere è finito un militare, il caporale Francesco Tuccia. Un episodio che ora i gestori del locale, la famiglia Marronaro di Pizzoli, cerca di lasciarsi faticosamente alle spalle. Ma sabato sera il titolare, Luigi Marronaro, non avrebbe mai sperato di veder tornare tanti giovani nella sua discoteca. Non c’era la folla, hanno ammesso lui e il nipote Gino; ma i ragazzi sono tornati in quello che definiscono «l’unico locale all’Aquila in cui noi giovani possiamo ballare e divertirci. Questa è diventata una città morta». L’età media dei frequentatori della discoteca è di 17-18 anni. Giovanissimi, studenti delle superiori per lo più, ma anche lavoratori. Giovani sono anche i baristi e il dj, Marco Marinelli.

Tutti con la voglia di divertirsi, ma nell’aria c’è ancora  ricordo di quanto è successo la notte del 12 febbraio scorso. «Da parte nostra c’è la più ferma condanna di ogni atto di violenza e di stalking», dice il dj Marinelli. Gli fanno eco i ragazzi, tra un drink e l’altro, tra un ballo in mezzo alla pista e un approccio con qualche ragazza. Tutti “scagionano” il Guernica. «Questa discoteca non c’entra con la violenza sulla studentessa di Tivoli», dicono Chiara e Francesca, 17enni di Coppito. «Ha sbagliato quel militare, ora chiediamo che sia fatta giustizia». Anche Leonardo, 18 anni, unico maggiorenne della sua comitiva, ricorda che la discoteca e i ragazzi che la frequentano sono estranei all’episodio di violenza. Leonardo ha visto in discoteca la giovane studentessa violentata nel corso della serata di sabato 12 febbraio. «L’ho vista anche altre volte qui, non avrei mai immaginato che sarebbe andata a finire così».

C’è condanna totale da parte dei ragazzi, che si sono ritrovati calati dentro una storia più grande di loro. Ora si ritrovano a scuola, oppure la sera al bar, a discutere della violenza dell’uomo sulla donna, del divertimento legato al consumo dell’alcol. Anche sabato sera, al cronista che chiede il loro punto di vista mentre tutt’intorno è musica a palla e luci fosforescenti, rispondono instaurando un vero e proprio dibattito. «Certo quella ragazza era un po’ troppo ubriaca», dice un giovane di Coppito. Gli ribatte una ragazza della comitiva: «Che vuoi dire, che una può essere violentata solo perché è ubriaca?». Altro che Maria De Filippi. Un dibattito che si è concluso con una conclusione intelligente: «Divertiamoci, balliamo, baciamoci. Ma senza bere. Perché l’alcol ci fa perdere il controllo».

Intanto i gestori del Guernica, si guardano intorno, fanno la conta delle presenze. «Sicuramente l’affluenza al locale non sarà molta per qualche settimana», fa notare Gino dal  bancone della discoteca, mentre osserva la pista di fronte a sé. Per Luigi Marronaro, invece, «si poteva riaprire anche prima». Ma le delicate indagini non lo hanno permesso. Il signor Marronaro è ancora provato da brutto episodio. È stato lui ha trovare la giovane studentessa laziale svenuta e insanguinata all’esterno del locale. «Se non avessi fatto il mio solito giro», racconta ancora incredulo, «in una notte freddissima, quella ragazza sarebbe forse morta».

M.Gianf.