Piano strategico, «eredità» condivisa

28 febbraio 2012 | 11:43
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Piano strategico, «eredità» condivisa

L’Aquila, 28 feb 2012 – Un cammino interrotto dal terremoto che ora riprende con maggiore consapevolezza rendendo i cittadini protagonisti nella scelta della città del futuro. Probabilmente il piano strategico  non riuscirà ad essere varato dal consiglio comunale entro la fine del mandato ma non è un problema per l’amministrazione uscente: «La pianificazione strategica è trasversale  – ha spiegato l’architetto del Censis, Stefano Sampaolo – ed è una eredità che si lascia a chi verrà dopo di noi». 

 Il piano partecipato sarà concepito grazie alla programmazione di work shop e attraverso  i contributi diretti dei cittadini che potranno compilare delle schede sui tre punti cardine del piano: Centro storico, cuore della città; superare la frammentazione garantendo la qualità urbana e centrare il rilancio economico sulle vocazioni profonde.

«Stavo revisionando  il piano la sera prima del terremoto – ha spiegato il sindaco Massimo Cialente –  Nonostante il terremoto, le vocazioni sono state fagocitate dalla cultura della città. Dopo il sisma non potevamo non ripartire: riprendere il cammino del piano strategico è fondamentale perché la città deve avere l’idea di dove si va. Mai come ora serve un piano di terza generazione. Le prime pagine del piano sono contenute del piano di ricostruzione. Faremo dei work shop e ci sarà anche una pagina su facebook. La gente potrà dare dei contributi sui temi proposti per iscritto perchè il piano non può essere solo del sindaco ma soprattutto  della gente.  Contemporaneamente a questo venerdì all’Ance presenteremo il piano urbano della mobilità. Il Pum è il sistema linfatico della città.  Dunque, il tris  formato dal  piano di ricostruzione, piano strategico e Pum  comporrà il quadro del percorso che dobbiamo fare».

«É vero che si tratta di una fase pre-elettorale – ha continuato il sindaco –  ma la città non può perdere un giorno. Abbiamo perso troppo tempo con il commissariamento. Mi piacerebbe che ai work-shop ( le date sono il 5, 7, 12 marzo all’Auditorium Carispaq alle 15.30)  venissero anche gli altri candidati sindaco.   Il 16 e 17 marzo verrà in città il ministro Fabrizio  Barca per portare il  risultato risultato dell’analisi  dell’Ocse partita l’anno scorso sulle  prospettive della città». Gli architetti Sergio Pasanisi (consulente alla Ripianificazione) e Stefano Sampaolo (Consulente Censis) sono entrati nei dettagli dello strumento di cui le città si dotano volontariamente per rispondere a una crisi. «Torino è un esempio – ha spiegato l’architetto Sampaolo – É un atto volontario. Un piano strategico utile è quello iche  aumenta la consapevolezza di una comunità su quello che ha». A.Cal.

POLICENTRICA ONLUS: IMPROVVISO ATTIVISMO DEL COMUNE DI RIDOSSO ALLE ELEZIONI – L’associazione Policentrica Onlus esprime le proprie perplessità in merito alla convocazione da parte del Comune di tre successivi dibattiti pubblici sul Piano Strategico. 

«Da oltre due anni Policentrica ha proposto una nuova idea di Città – fanno sapere in una nota –  sia per quanto riguarda l’organizzazione del territorio, la mobilità, la valorizzazione dell’ambiente, sia per quanto attiene alla ricostruzione immateriale, alla qualità della vita e alla partecipazione dei cittadini. 
In tutto questo tempo, salvo rare eccezioni, l’Amministrazione ha ignorato sollecitazioni e suggerimenti, dimostrando scarso interesse alla definizione di un nuovo modello urbano e di una nuova strategia di sviluppo della Città».  

«Ora – prosegue la nota –  con l’approssimarsi delle elezioni di maggio, l’amministrazione comunale e il sindaco candidato alla riconferma hanno messo sul tappeto una intensa produzione progettuale (Piano di Ricostruzione, Piano strategico, concorso per la progettazione di piazza d’Armi, recupero di Palazzo Ardinghelli, etc.) e hanno riscoperto come per incanto il metodo dell’ascolto.  Questo improvviso attivismo e questa inusuale attenzione verso l’opinione pubblica (anche mediante un apposito profilo Facebook) suscita, dopo anni di immobilismo e di sterile conflittualità inter-istituzionale, il fondato sospetto che il dibattito sulla ricostruzione venga trasformato in un semplice argomento propagandistico. Il che sarebbe disastroso nei confronti dei cittadini, oltre che scorretto verso gli altri candidati sindaci che non possono contare sulla mobilitazione della ingente macchina comunale. Per questi motivi Policentrica non parteciperà ai suddetti incontri, riservandosi di continuare la sua iniziativa civile e culturale al di fuori dell’agone elettorale».