Abruzzo, Patto Sviluppo: 17 marzo incontro Chiodi-Barca

29 febbraio 2012 | 17:13
Share0
Abruzzo, Patto Sviluppo: 17 marzo incontro Chiodi-Barca

L’Aquila, 29 feb 2012 – Il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, ha ritenuto molto proficuo l’incontro di ieri l’altro col Patto per lo Sviluppo. Apprezzata soprattutto l’intenzione di cominciare, sin da ora, a programmare il futuro utilizzo dei fondi strutturali 2014/2020. Questo ed altri argomenti saranno al centro di un prossimo incontro che il Governatore sta pianificando col ministro alla Coesione territoriale, Fabrizio Barca, e con altri esponenti del Governo Monti. L’appuntamento è per il 17 marzo.

CHIODI, TUTTE LE PRIORITA’ PER VOLARE ALTO – «Quello del ‘Patto per lo sviluppo’ deve essere un profilo alto, strategico, scevro da interessi di parte e localismi. Deve essere altresì un luogo di confronto, anche aspro, dove il territorio si interfaccia con i Governi regionale e nazionale; espone le proprie istanze e chiede per ottenere, non per mera accademia». Il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, torna sullo spirito e sulla mission del "Patto" ed indica le priorità, in parte emerse nel corso dell’ultimo incontro del 27 febbraio tra le varie componenti dello strumento economico/finanziario propositivo ed innovativo.

«Intanto – dice il Governatore – cominciamo a guardare oltre, alla programmazione 2014/2020 dei fondi strutturali. Anticipiamo i grandi temi, in coerenza con la politica europea, ed avviamo processi e strutture efficienti ed efficaci. Il ‘Patto’ deve perseguire l’equilibrio e la sintesi ma anche un protagonismo che non può non prescindere dalla nascita di una Macroregione adriatica».

Per il Presidente è impellente anche «aprire un confronto serio con le parti sociali sul tema della fiscalità, sulla riduzione delle tasse, naturalmente subordinato all’effettivo pareggio di bilancio, ipotizzando l’investimento delle risorse liberate nello sviluppo e nel welfare». «Attraverso il ‘Patto’ – aggiunge Chiodi – ridaremo centralità al tavolo regionale dell”Unità di crisi’ che dovrà occuparsi della Valle peligna, della Val Vibrata, della Valpescara e della Valsinello; ‘rimoduleremo’ i Fas; ribadiremo che anche il ‘cratere’ è di fatto area di crisi e come tale va trattata». Tra i grandi temi del futuro, alla luce degli ultimi orientamenti legislativi, i servizi pubblici locali, la cui qualità definisce poi quella più ampia di un intero territorio: «Seppur di competenza degli Enti locali, la Regione dovrà acquisire maggiore capacità di controllo, analisi, monitoraggio ed anche indirizzo». «Con i sindacati e le parti datoriali, altra priorità – sempre il Governatore – avvieremo a seconda fase il progetto ‘Fabbrica Abruzzo’, abbinandolo alla legge regionale per la promozione e lo sviluppo del sistema produttivo regionale, sì da avere uno strumento attuativo di immediata operatività». Per Chiodi, tuttavia «esistono due temi trasversali, contingenti ed importantissimi rispetto ad ogni altra priorità: i rapporti con il Governo (c’è grande interesse da parte del ministro Fabrizio Barca ed a breve avremo un incontro anche col ministro Corrado Passera) cui chiederemo risorse per il Masterplan, finanziamento dei Contratti di sviluppo nazionali, area di crisi Val Vibrata-Piceno e Zona franca urbana per L’Aquila; il credito, nodo centrale di ogni politica di sviluppo». «Non è più accettabile – stigmatizza infine – la ‘chiusura a prescindere’ da parte delle banche e per questo il ‘Patto’ ha deciso di convocare una sessione straordinaria alla presenza degli istituti di credito per avviare un confronto serio e costruttivo sull’argomento». «E’ una sfida dura – conclude il Presidente – eppure già l’Abruzzo è riuscito dove altre Regioni stanno ancora tentando. Ma in questo momento, più che mai, è fondamentale remare, tutti insieme, verso la stessa direzione, perché il nostro sia un territorio produttivo, autorevole, proiettato al futuro ed a misura di giovani».

MASCITELLI (IDV), SU PATTO SVILUPPO PUNTO E A CAPO – «Dopo quasi un anno dall’annuncio spot di Chiodi e dopo otto mesi dall’approvazione della delibera di giunta regionale sui fondi FAS, soltanto ora tutte le associazioni di categoria, nessuna esclusa, si sono finalmente unite nel richiedere la rimodulazione dei contenuti del Patto e quindi dell’utilizzo stesso dei fondi. Purtroppo, pero’, all’inizio siamo stati lasciati soli nel dire che con la lista della spesa, che Chiodi aveva presentato, non si andava da nessuna parte e quando abbiamo lanciato l’allarme parlando del Patto come di un contenitore vuoto e che si stava perdendo tempo prezioso, allora qualcuno, e gli abruzzesi ricordano benissimo chi, ci ha frettolosamente liquidati con supponenza, accusandoci di essere irresponsabili. Cosi’ non e’ stato, avevamo ragione e il primo a dirlo e’ il Governo nazionale». Lo ha dichiarato il sen. Alfonso Mascitelli, segretario regionale dell’Idv Abruzzo e capogruppo in commissione Bilancio al Senato. «Nella delibera CIPE sui fondi FAS – ha spiegato il senatore – che il Governo ha approvato a settembre e il cui testo e’ stato pubblicato solo pochi giorni fa, in seguito alla firma della Corte dei Conti (G.U. n 47 del 25/02/2012), il Governo ha usato le nostre stesse parole. Le azioni cardine, quelle per intenderci destinate al rilancio della nostra economia, sono testualmente definite "meri contenitori di interventi diversi e diffusi sul territorio e di conseguenza andranno ulteriormente verificati; e poi "le linee di intervento andranno maggiormente motivate" e infine "si rende necessario un approfondimento con specifico riferimento ai requisiti di ammissibilita’ che dovranno essere in coerenza con quanto gia’ stabilito dalla precedente delibera CIPE del 2011. Tradotto in parole semplici, – ha detto sempre Mascitelli – il Governo nazionale, in linguaggio diplomatico o se vogliamo in politichese, chiede in sostanza che la Giunta regionale si decida a indicare quali veri progetti strategici intende portare avanti, quali le modalita’ di attuazione dei contratti di sviluppo, tutti da definire, e quale il crono-programma. Siamo in sostanza – ha concluso il senatore – punto e a capo perche’ per ora ci si e’ limitati a un copia-incolla di precedenti atti programmatori. E in tutta questa storia c’e’ ancora qualcuno, quello si’ veramente irresponsabile, che sta ancora discutendo se i parlamentari nazionali vanno coinvolti oppure meno».