
L’Aquila, 29 feb 2012 – I numeri della lotta ai furbetti della provincia de L’Aquila forniti dalla Guardia di Finanza nell’ambito della lotta all’evasione fiscale, in riferimento all’anno 2011, evidenziano una crescita rilevante rispetto ai risultati del 2010.
Individuati ricavi occultati per oltre 35 milioni di euro. Altri 13 milioni 200 mila euro sono stati i costi indebitamente dedotti, ben 8 in più rispetto all’anno precedente. Ma non solo, oltre un milione le ritenute fiscali non operate o non versate all’erario.
Sono stati stanati anche 31 soggetti completamente sconosciuti al fisco pur avendo delle attività commerciali, e 2 evasori paratotali, cioè che avevano indicato ricavi inferiori al 50% di quelli effettivi, ai quali è stata contestata un’evasione di oltre 22 milioni di euro. Tra scontrini e ricevute, gli uomini della Gdf hanno compilato un verbale ogni 5 verifiche, ben il 20%. Proprio in questo ambito il comandante provinciale della Gdf, Giovani Castrignanò, ha sottolineato che «in questo momento storico, a causa congiuntura crisi economica mondiale, regionale e della provincia ci sarà maggiore incisività nel corso di questo anno in corso proprio a seguito della richiesta dello Stato».
La ricostruzione de L’Aquila spinge, inevitabilmente, ad avere un occhio di riguardo per la tutela della spesa di denaro pubblico. I finanzieri hanno scoperto quasi 6 milioni di euro di frode che hanno portato all’arresto di 3 persone e alla denuncia di 81: «Si tratta di verificare le erogazioni denaro pubblico in favore dei beneficiari, in questo territorio ciò significa erogazioni alle popolazioni e alle attività produttive. Il dato non è secondario perché qui a L’Aquila di denaro pubblico ne è giunto e ne dovrà giungere in maniera considerevole e noi dobbiamo combattere questi “furbi”».
Sono stati, inoltre, segnalati alla Corte dei Conti “danni erariali” per oltre 5 milioni e 100 mila euro per vicende spesso legate alla ricostruzione.
I capitali pubblici destinati alla ricostruzione hanno anche richiamato le organizzazioni criminali, un «rischio che esisteva già prima con le infiltrazioni nell’economia legale, con l’economia in difficoltà e i canali tradizionali tirati nell’effettuare crediti, ma che con il terremoto è divenuto duplice. A L’Aquila i due rischi si sommano». Sequestrati beni mobili, immobili, disponibilità finanziarie e aziende commerciali.
In materia di normativa antiriciclaggio, sono state denunciate 20 persone e scoperte violazioni per complessivi per euro 8,8 milioni. Tale risultato è correlato all’esito di due importanti indagini, una ancora in corso e per la quale non è possibile, allo stato, rilevare dettagli, ed un’altra conclusa nei confronti di un’organizzazione specializzata in truffe, a danno di società di leasing, che aveva riciclato oltre 4 milioni e 200 mila euro.
Tra le varie vicende, un professionista aquilano ha acquistato in contanti, per un importo di 86 mila euro, una Porsche intestandola alla madre 88enne e priva di patente.
In materia di contrasto al narcotraffico internazionale assume particolare rilevanza l’operazione denominata “Adriatico”, condotta dai finanzieri del G.I.C.O. nei confronti di un’organizzazione radicata in Abruzzo, attivamente operante in Olanda e con ramificazioni in Germania, che ha portato all’arresto di 8 persone, alla denuncia di altre 11 ed al sequestro di oltre 200 Kg di stupefacenti e di beni per un milione di euro.
Nell’attività a contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti sul territorio provinciale, sono stati denunciati 26 soggetti, di cui 12 in stato di arresto, e segnalate all’Autorità Amministrativa altre 64 persone, a seguito del sequestro di alcuni Kg di sostanze tra cocaina, eroina, hashish e marijuana.
Eseguiti, infine, 54 interventi a tutela dei Marchi e Brevetti, Diritti d’autore e sicurezza dei prodotti “Made in Italy”, che hanno consentito di riscontrare 43 violazioni con conseguente verbalizzazione di 45 soggetti e la denuncia all’A.G. di 30 persone.
Nel corso del 2011 le Stazioni del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza di L’Aquila e Roccaraso hanno eseguito 291 interventi soccorrendo complessivamente 295 persone. L’ultimo triste intervento è quello di questa mattina per il recupero della salma dell’escursionista disperso da domenica sul Gran Sasso.