Gran Sasso: Trovato il corpo senza vita di Giusti

29 febbraio 2012 | 12:52
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Gran Sasso: Trovato il corpo senza vita di Giusti

L’Aquila, 29 feb 2012 – E’ stato trovato morto l’alpinista aquilano di 37 anni, Massimiliano Giusti, disperso dalle 14 di domenica scorsa sul Gran Sasso. Il rinvenimento del corpo da parte dei soccoritori e’ avvenuto nei pressi della "Valle dell’Inferno".

Le ricerche dell’uomo erano riprese stamane alle 7 anche con unità cinofile provenienti dal nord Italia, assieme a tre elicotteri. Tra questi ce n’era uno della Guardia di Finanza sul quale era stata sistemata un’antenna ad hoc per la ricerca di persone in valanga. Nel pomeriggio di lunedi’ lo zaino, gli sci e una piccozza dell’alpinista erano stati ritrovati in una zona coperta da due metri di neve.

Secondo quanto si è appreso l’escursionista è morto dopo un volo di circa 300 metri in un punto giudicato dagli esperti "critico", nella Valle dell’Inferno, a quota 2.300 metri. Massimiliano Giusti dalla località "Sassone" (2.600 metri) del Gran sasso d’Italia è caduto in un crepaccio, a causa delle impervie condizioni meteorologiche di domenica. Sul posto, infatti, era in corso una violenta bufera di neve e la visibilità era pari allo zero. La scoperta del corpo dell’alpinista è avvenuta a "vista", senza impiego dei sofisticati strumenti messi in campo dai soccorritori.

Il corpo di Giusti è stato individuato da una pattuglia mista composta da un uomo del soccorso alpino della Guardia di Finanza e un volontario del Cnsas ed è stato poi prelevato da un elicottero del Corpo forestale dello Stato con a bordo un maresciallo del Soccorso alpino della Gdf. L’elicottero è atterrato al San Salvatore alle 13:55. Giusti presenterebbe forti traumi sul volto.

Intanto è stata aperta d’ufficio un’inchiesta sulla morte dell’escursionista disperso dal domenica affidata al Procuratore Stefano Gallo. La Polizia giudiziaria dei Carabinieri ha già sentito a sommarie informazioni Paolo Scimia, l’altro escursionista salvato nella notte tra domenica e lunedì.

LE OPERAZIONI DI RECUPERO – «Le ricerche – spiega il Cnsas attraverso una nota – erano riprese questa mattina alle ore 7 con alcune squadre di soccorso che hanno continuato a perlustrare la zona di Monte Aquila e di Campo Pericoli. Inoltre sono arrivate dalla Lombardia e dal Veneto 4 unità cinofile da ricerca in valanga del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico per supportare le unità cinofile locali del CNSAS e della Guardia di Finanza (SAGF).

Un elicottero del Corpo Forestale dello Stato ha effettuato numerosi voli per portare le unità cinofile nella zona di Campo Pericoli dove erano stati trovati lo zaino, gli sci e la piccozza del disperso. E’ intervenuto anche un elicottero della Guardia di Finanza proveniente da Bolzano e dotato di un apparato ricevente ARTVA (Apparato Ricerca Travolti Valanga) per poter ascoltare direttamente in cabina eventuali segnali emessi dall’ARTVA del disperso.

Durante uno dei voli di ricognizione effettuati dall’elicottero della Forestale, per allargare la zona delle ricerche, alle ore 12.30 circa è stato avvistato il corpo alla base di un imponente salto roccioso. Un tecnico di soccorso del CNSAS e uno del SAGF sono stati prontamente calati con il verricello. Poi sono stati subito effettuati altri due voli per portare sul posto il medico del CNSAS, un altro tecnico del CNSAS, un tecnico della Forestale e uno del SAGF a supporto per il recupero. Il medico non ha potuto far altro che constatare il decesso di M.G., il cui corpo è stato recuperato in barella con il verricello e trasferito all’Ospedale Regionale dell’Aquila intorno alle ore 14.

Il recupero, di elevato spessore tecnico, è stato reso possibile grazie alla disponibilità e professionalità dei piloti e specialisti dell’elicottero della Forestale di stanza a Rieti che hanno operato con condizioni critiche per il volo dovute all’ambiente oltremodo impervio e ostile. Anche oggi lo schieramento di soccorritori del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, del Soccorso Alpino Guardia di Finanza e del Soccorso Alpino Forestale è stato imponente, con oltre trenta tecnici impegnati. Importante anche il supporto fornito dal Centro Turistico Gran Sasso che ha predisposto numerosa corse speciali per i soccorritori e le sezioni di Roma e L’Aquila del Club Alpino Italiano che hanno messo a disposizione i rifugi Duca degli Abruzzi e Garibaldi».