Ragazzo preso a sprangate, aperta inchiesta contro ignoti

L’Aquila, 29 feb 2011 – È stata aperta l’inchiesta della magistratura sull’aggressione di dieci giorni fa al cittadino marocchino di 17 anni ricoverato in coma all’ospedale dell’Aquila per i colpi di spranga ricevuti alla testa dopo una lite davanti a un bar del centro di Avezzano. Al momento non risultano esserci indagati. I carabinieri ieri mattina hanno consegnato la documentazione in Procura. Lo riferisce oggi "Il Centro" aggiungendo che il padre del giovane marocchino, massacrato a colpi di spranga in testa in mezzo alla strada, davanti a dei testimoni, e dopo una lite al bar, chiede giustizia e vuole che la verità venga a galla. Il ragazzo, la cui famiglia è assistita dall’avvocato Pasquale Motta, è gravissimo. Secondo l’ultimo bollettino medico diramato ieri dall’ospedale San Salvatore dell’Aquila – si trova ricoverato nel reparto di rianimazione – le condizioni del giovane paziente «rimangono gravi. Si trova un coma farmacologico a seguito di un trauma cranico. Il paziente è sempre in prognosi riservata e i sanitari non possono escludere la possibilità del protrarsi dello stato di coma o la presenza di lesioni neurologiche permanenti una volta che la sedazione farmacologica sarà interrotta. Per un eventuale proscioglimento della prognosi bisognerà aspettare ancora alcuni giorni».
Diversi testimoni hanno dichiarato di aver riconosciuto una o più persone uscite dall’auto, cioè dei giovani stranieri insieme a un italiano. Questi avrebbero poi iniziato a colpire con delle spranghe il gruppo di minori. Tre sarebbero fuggiti mentre uno avrebbe riportato delle lesioni gravi alla testa. Secondo il titolare del locale, e di suo padre, difesi dall’avvocato Antonio Milo, alcuni stranieri avrebbero fatto irruzione nel bar pretendendo del denaro. Dopo essere stati mandati via sarebbero tornati con delle spranghe, picchiando i due marsicani, poi si sarebbero allontanati.