
L’Aquila, 1 mar 2012 – Stop al patto di stabilità fino al 2014 e via libera a nuove assunzioni. Queste alcune delle richieste contenute in quello che il sindaco Massimo Cialente ha definito un piano Marshall normativo per i comuni del cratere. Questa l’ultima delle richieste che il sindaco Massimo Cialente ha avanzato al governo e al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano attraverso una lettera.
Si tratta di una serie di deroghe sintetizzate nelle missive dalle quali i comuni del cratere sismico non possono prescindere. «Il comune – ha spiegato Cialente – è sottoposto a un carico che scaturisce da una serie di ordinanze che escludono le amministrazioni locali dalle scelte, rendendole mere esecutrici». Se non vogliono darci le deroghe, allora ci inviino il loro personale. Vengano a lavorare all’Aquila 5 quadri, 10 quadri da ogni ministero». Il sindaco ha parlato in queste ore con Gianni Letta e con il sottosegretario Catricalà di questa situazione. «Questo è un dopo guerra – ha tuonato il primo cittadino – Stare nel patto di stabilità è impossibile. La città è stata abbandonata a se stessa. Sulla ricostruzione, il fatto che abbiano potuto pensare di rinnovare i fondi per l’emergenza fino al 31 marzo mi fa capire che il governo non ha cognizione di quale sia la situazione vera. Trovo allucinante che esponenti del Mef che devono decidere per finanziamenti e ordinanze, nell’ultimo incontro abbiamo detto basta con il regime emergenziale perché l’Aquila sta tornando alla normalità».
Nella sua lettera al sottosegretario Catricalà e al presidente della Repubblica Cialente scrive: «Torno a pregare il governo di derogare la previsione di abbattere del 20% e 50% le previsioni di spesa del 2011 e 2012 rispetto a quelle sostenute nel 2009. Di fatti nell’anno del sisma il comune è stato privo di capacità di spesa in quanto tutto è stato gestito dalla protezione civile. Chiedo una sorta di piano Marshall normativo perché altrimenti come Comune sono ingessato. Credo sia da considerare di inserire le deroghe nel prossimo decreto». Sul personale Cialente chiede di poter andare oltre il coefficiente del 50% per superare il divieto di assunzione di nuovo personale. Il sindaco chiede di poter procedere ad assunzioni nel limite del 20% della spesa corrispondente alle cessazioni dell’anno precedente. Chieste ulteriori deroghe anche per spese di rappresentanza vetture, e missioni. Via anche il rispetto dei vincoli del patto di stabilità fino al 2014. Intanto è stata definita la riorganizzazione della macchina comunale avviata dall’assessore Giuliano Lalli e completata dal suo successore, Alfredo Moroni.
Il nuovo assetto prevede una maggiore imparzialità nella graduazione delle posizioni dirigenziali con l’attribuzione di pesi ossia un punteggio basato sulle performace deciso da un organismo indipendente di valutazione esterno all’amministrazione. «In questo modo finirà la divisione fra i dirigenti che hanno sempre il massimo e quelli che non hanno mai alcun incentivo economico», ha spiegato Cialente. La riorganizzazione prevede anche un taglio delle posizioni dirigenziali da 19 a 14 unità. L’assessore Moroni ha spiegato che il nuovo assetto della macchina comunale si basa su quattro atti operativi: il sistema di valutazione, il regolamento sull’ordinamento di uffici e servizi, la graduazione delle posizioni dirigenziali e la graduazione delle posizioni organizzative. Il primo documento mira a misurare le performance dell’organico. Il regolamento definisce invece l’organizzazione degli uffici in base alla riforma Brunetta; tende dunque a valorizzare le risorse umane attraverso la meritocrazia. La graduazione delle posizioni dirigenziale e organizzative mira ad attribuire a ciascuna funzione un peso che misura il raggiungimento degli obiettivi. A decidere sarà l’organismo indipendente di valutazione nominato con decreto del sindaco nell’aprile scorso.