
L’Aquila, 2 mar 2012 – «Il sindaco Cialente manifesta un’inquietante tendenza a fare una politica basata sul pettegolezzo e l’insinuazione», a fare la stoccata Enrico Perilli e Giuseppe Bernardi.
«Ieri, durante la campagna elettorale per le primarie, rispondendo ad una domanda dalla sala sulla sua decisione di nominare Pierluigi Tancredi come delegato alla ricostruzione ha avuto il coraggio di negare tale decisione ed attribuire l’invio di 600-700 sms sul suo cellulare nel giro di poche ore, ai sottoscritti. Come si ricorda, infatti, la cosa suscitò l’indignazione generale e gli aquilani, benché sfollati a migliaia sulla costa e nelle tendopoli, intasarono il cellulare del primo cittadino con una valanga di sms. Ebbene, non solo Cialente ha negato senza pudore, ma ha avuto il coraggio di affermare che la notizia fu fatta circolare ad arte “dai consiglieri Enrico Perilli e Giuseppe Bernardi”».
«Smentiamo categoricamente le affermazioni di Cialente, frottole elettorali di pessimo gusto. Ribadiamo che la circostanza legata al conferimento della delega Tancredi è comprovata e comprovabile, dalle carte e dai testimoni, e il sindaco farebbe bene a dare spiegazioni, una volta tanto, e ad assumersene la responsabilità, anziché infangare altri per evitare di dare risposte, comportamento inaccettabile da chi si candida a guidare la città».
Il consigliere Bernardi ha dato mandato al proprio avvocato Fausto Corti di verificare se sussistano le condizioni di un’azione legale per diffamazione e calunnia, anche in ragione del fatto che le affermazioni sono state esternate in una sede pubblica e che ne è stata data diffusione sul web.