Avezzano: ordinanza per regolamentare orari chiusura locali pubblici

Avezzano (L’Aquila), 4 mar 2012 – Entrano in vigore le regole per l’apertura dei pubblici esercizi e il Comune, a differenza di quanto fatto per i negozi, ha messo dei paletti. Lo scrive oggi Pietro Guida per "Il Centro" in riferimento all’ordinanza del sindaco Antonio Floris per regolamentare l’orario di apertura di bar, trattorie, enoteche, ristoranti, sale da ballo, imprese artigiane operanti nel settore alimentare, sale gioco e discoteche prevede una stretta rispetto alla liberalizzazione del governo. Per le attività di somministrazione e vendita di bevande e alimenti e sale gioco vietate ai minori, che possono aprire i battenti dalle 5 del mattino, il limite massimo per la chiusura sarà fissato alle 2, mentre i pub potranno abbassare le saracinesche alle 3 e le discoteche alle 5. Più restrittivo l’orario delle sale gioco aperte ai minori: dalle 10 alle 22. L’ordinanza punta a conciliare le diverse esigenze: il diritto alla vendita da un lato e quello del riposo notturno dall’altro. Con l’entrata in vigore delle norme restrittive, ovviamente, entrano in vigore anche le regole da seguire nello svolgimento delle attività.
Diverso il discorso per le attività commerciali. I Comuni di Avezzano, Scurcola Marsicana e Carsoli, dove c’è la grande distribuzione, si sono adeguati alle direttive del governo scegliendo delle linee comuni d’azione.
I negozi e i centri commerciali che si trovano nei tre comprensori potranno rimanere aperti tutti i giorni, senza vincolo d’orario, così come appunto disposto dalle ultime modifiche ai regolamenti nazionali. Critica la Confesercenti sulla liberalizzazione legata agli orari di apertura dei negozi, mentre viene apprezzata l’iniziativa di regolare le aperture notturne dei pubblici esercizi.
«Da sempre abbiamo espresso contrarietà alla liberalizzazione degli orari per la attività commerciali», ha affermato il direttore Carlo Rossi, «perché non è la soluzione, mette in difficoltà i piccoli negozi che non hanno la possibilità di restare aperti e non porta a un maggior introito. È un palliativo che non risolve nulla ma crea problemi ai commercianti. Se l’apertura in orari diversi non è legata a particolari iniziative come le notti bianche e Notte di via, non ha senso e non porta a nulla». Diversa la posizione la decisione legata ai pubblici esercizi.
«Il Comune», ha aggiunto Rossi, «ha preso delle decisioni che apprezziamo ed è andato incontro alle nostre richieste. Ci vuole maggiore controllo e più senso di responsabilità da parte degli avventori nei locali notturni». Simile la posizione del presidente della Confcommercio, Roberto Donatelli, che si dice parzialmente soddisfatto per il tentativo del Comune di andare incontro alle piccole realtà commerciali. «Non siamo favorevoli alla liberalizzazione degli orari in generale», ha chiarito Donatelli, «e il Comune ha voluto lasciare ai negozi la facoltà di restare aperti senza limiti. Per i pubblici esercizi l’amministrazione ha accolto parzialmente le nostre richieste che erano ancora più restrittive».