Primarie centrosinistra: ultimo confronto Cialente-Festuccia prima del voto

L’Aquila, 5 mar 2012 – L’ultima sfida prima delle primarie di centrosinistra il sindaco uscente Massimo Cialente e Vittorio Festuccia, sostenuto da Sel, se la sono lanciata dall’auditorium Sericchi della Carispaq. Cialente sostenuto dal parlamentare Giovanni Lolli, l’avversario da Fabio Mussi, della direzione di Sinistra ecologia e libertà.
La campagna elettorale per le primarie si è conclusa, tra poche ore il voto degli aquilani sancirà il vincitore, colui che sarà in candidato ufficiale per il centrosinistra. Si può votare in qualsiasi seggio e anche senza scheda elettorale, perché il sistema di voto sarà centralizzato e se si vota in un seggio, il nome del votante verrà automaticamente cancellato da tutti gli altri. Cialente e Festuccia hanno messo da parte le divergenze, soprattutto Festuccia, da sempre critico nei confronti del sindaco uscente, reo di non aver saputo ascoltare democraticamente le richieste del mondo civico, ed ha inseguito, almeno all’inizio, la chimera della zona franca urbana.
A sotenere Festuccia c’era Mussi; «Sono qui per appoggiare Festuccia», ha detto, «ma l’importante è che vinca e governi il centrosinistra. Ma per avere un centrosinistra forte, ci vuole una sinistra altrettanto forte. I governi, soprattutto a livello nazionale, devono riuscire a promuovere un’Europa che abbia un suo progetto economico vero». A parlare per primo alla folta platea – tra cui erano seduti anche Americo Di Benedetto, Stefania Pezzopane, Francesco Iritale, Gianni Di Cesare e Umberto Trasatti e gli esponenti dei comitati – è stato il medico Festuccia. «Chiudiamo questo momento di confronto», ha detto, «spero i cittadini vadano numerosi a votare. Forse così potremo dire che questa città può cambiare passo. Mi sono candidato per cambiare questa gestione del post-terremoto, nei metodi e nella velocità con cui si devono fare le cose». Festuccia ha definito «alleanza pericolosa quella di chi vorrebbe mettere insieme centrosinistra e centrodestra. Invece l’alleanza vera deve essere tra la politica e i cittadini. Ma in questi tre anni la politica si è chiusa non ascoltando i cittadini. Serve una democrazia partecipata, in cui la base possa dire sempre la sua e partecipare alla ricostruzione dell’identità cittadina. Evitiamo che nascano lobby politiche».
Massimo Cialente ha definito «stranissima campagna elettorale» quella che si chiude oggi, in cui si è cercato di essere «sobri», lottando anche contro i ritardi dovuti al maltempo. Anche per Cialente «il vero risultato è che vincano le primarie. Gli aquilani devono andare a votare, io e Vittorio abbiamo dei valori comuni», ha aggiunto, «in questo momento siamo avversari, ma siamo entrambi nella stessa forza politica. E’ giusto confrontarsi, ma l’obettivo è che vinca il centrosinistra».
Anche per il parlamentare Giovanni Lolli obiettivo primario è «vincere le elezioni e sconfiggere il centrodestra». Per Lolli, inoltre, «dall’esito del voto dipende il futuro dell’Abruzzo e si esce dalla orrida stagione del centrodestra. L’Aquila ha persino una responsabilità nazionale perché l’assetto delle prossime elezioni politiche dipende da come andrà il voto in diverse città d’Italia. Ma all’Aquila c’è una moltiplicazione di candidati che è il termometro della disgregazione. C’è poi l’ ambiguità di Giorgio De Matteis, che si candida come superpartes invece è un uomo scelto da Gianni Chiodi». Fabio Mussi ha riconosciuto che «durante la campagna elettorale per le primarie, tutte le primarie, ci si confronta a muso duro. Ma poi si va uniti verso la meta, che è la sconfitta dell’avversario politico, il centrodestra. Ma io mi chiedo: la nazione italiana è cosciente che la posta in gioco è salvare uno dei suoi tesori, cioè L’Aquila? La risposta è: no. L’Aquila è una città che vive a fatica, ha bisogno di uomini leali alla sua guida».
M.Gianf.