
L’Aquila, 6 mar 2012 – Una nuova parentesi si apre in merito al procedimento sul crollo del Convitto nazionale dove la notte del 6 aprile 2009 persero la vita 3 giovanissimi: Luigi Cellini, 15 anni di Trasacco, Marta Zelena e Ondreiy Nouzovsky, i ragazzi della Repubblica ceca di 16 e 17 anni in città per uno scambio culturale organizzato dall’Istituto tecnico industriale di Colle Sapone.
È stata formalizzata un’istanza di risarcimento bonario tra i responsabili civile, l’avvocato Giovanni Geppia in rappresentanza della Provincia dell’Aquila e l’avvocato Massimo Lucci in rappresentanza del Convitto nazionale, e le parti civili. «Pur essendo convinto dell’estraneità alle responsabilità del mio assistito, capiamo la natura umana della vicenda», le parole di Geppia davanti a Giuseppe Grieco, il giudice titolare del procedimento. Sono circa 4 i milioni di euro sul piatto della bilancia: l’amministrazione provinciale «con delibera del 20 gennaio 2012 ha dato mandato alla compagnia di assicurazione per il risarcimento bonario». I medici dovranno effettuare alcune visite mediche e incontri con le parti offese.
Un’istanza articolata ricca di «motivazioni giuridiche e prima ancora morali» secondo lo stesso Grieco, «di fronte ad una situazione di questo genere e all’unanimità delle parti non possiamo non prenderne atto». L’udienza è stata rinviata al 6 luglio prossimo durante la quale si arriverà comunque alla discussione. Intanto il Pm, Fabio Picuti, ha tenuto a precisare al presidente che «l’istruttoria dibattimentale non è conclusa perché avevo chiesto l’esame degli imputati». A fargli eco i difensori dei sue imputati per omicidio colposo e lesioni: il legale di Vincenzo Mazzotta ha annunciato la volontà da parte del dirigente provinciale di non sottoporsi all’interrogatorio mentre il legale di Livio Bearzi ha precisato che il suo «assistito è ancora indeciso, nella prossima udienza scioglierò la riserva». Picuti ha depositato i verbali dei due interrogatori ai quali era stato sottoposto Mazzotta, il primo il 28 ottobre 2009 e il secondo il 29 gennaio 2010.
di Sarah Porfirio