
L’Aquila, 6 mar 2012 – Vincere al primo turno, questo l’obiettivo ambizioso del sindaco Massimo Cialente “gasato” dal successo delle primarie. Di qui l’appello al voto utile: «Chiedo agli aquilani di seguire questa campagna elettorale con la testa e con il cuore. Di non andare dietro al voto che ti chiede l’amico o il parente, perché la città deve essere governata dall’8 di maggio. Datemi la stessa fiducia che mi avete dato nel 2007 al primo turno perché questa città non può rimanere senza governo».
Poi subito all’attacco contro il centro destra che «all’Aquila non esiste – osserva Cialente – In città si sta giocando solo un torneo cavalleresco fra due cavalieri erranti; uno è il conte di Celano, l’altro è il conte di Teramo. Non candidati scelti dall’Aquila e dagli aquilani. Il candidato Properzi, degnissima persona, è stato scelto da Piccone; De Matteis è stato scelto da Chiodi che lo ha portato da Letta. In questo scontro il Pdl è deflagrato».
Poi tocca al terzo polo: un ectoplasma per Cialente: «l’Udc sta con me; stessa cosa vale per L’Api, mentre Fli sta per conto suo. Con il ritiro di Lombardi vuol dire che l’Aquila è un terreno di occupazione». Continuando con la metafora bellica il sindaco ha aggiunto: «Siamo pronti e meritiamo di raccogliere i frutti della battaglia che abbiamo fatto da soli. Come partigiani abbiamo fatto una guerra per liberare la città dall’occupazione».
Ad appoggiare Cialente potrebbe esserci anche una lista civica, fatta di giovani: «Entrate in campo – ha chiesto – Fare politica è un atto di generosità. Regalate un pezzetto della vostra vita alla città». Sul fronte delle alleanze Cialente è stato chiaro: Non farò mai più “minestroni”: non agli apparentamenti con l’Idv al secondo turno. Un richiamo anche alla lealtà da parte di un partito come rifondazione che sembra volersi smarcare.
«Io adesso incontrerò la maggioranza, Festuccia e Sel i socialisti i comunisti, Api che mi ha dato appoggio esterno e Rifondazione. Ci metteremo a lavorare per il programma. L’importante è che io possa andare con una maggioranza coesa. Chiamerò anche l’Udc visto che ci sono due assessori in giunta: Arduini e Lisi». Poi un giuramento: «Tra cinque anni passerò il testimone perché abbiamo bisogno di una nuova classe dirigente fatta di giovani». Dal sindaco è arrivato il grazie ai volontari delle primarie, austere perchè si è speso pochissimo. «Se non avessi fatto le primarie – ha aggiunto – mi sarei sottoposto a un referendum sulle cose che ho fatto». Il sindaco si è mostrato poi infastidito dalla sortita dell’onorevole Pierluigi Mantini Udc sul governo tecnico alla Monti: «Io invito Mantini a starsene a Milano e non venga a pontificare all’Aquila. Resti a Milano». Risposta pronta anche sui fuochi di artificio di fine mandato: «La polemica degli ultimi provvedimenti nasce dal fatto che tutte queste cose hanno richiesto un anno e mezzo quasi due di lavoro. Abbiamo impiegato 17 mesi per fare il piano di ricostruzione. Anche il Pum ha richiesto 15 mesi di lavoro idem per i vincoli decaduti».