L’Aquila, anche Lombardi diventa “civico”: sindaco per amore della città

L’Aquila, 6 mar 2012 – «Da oggi non appartengo più ad alcun partito. Non ci sono più parti affidabili; è un a baraonda, è una sarabanda. La mia tessera potete anche bruciarla».
Enzo Lombardi sbatte la porta in faccia al Pdl dopo che la dirigenza del partito di Berlusconi gli ha fatto intendere di voler scommettere su un altro cavallo alle primarie (Pierluigi Properzi). Improvvisamente il senatore si è trovato ad indossare i panni dell’agnello sacrificale alle primarie solo per targare la competizione con il simbolo del partito. Lui, invece, combattivo più che mai non ci sta. Allora, via dalle primarie del centro destra per indossare casacca del candidato sindaco “civico”. La sua lista si chiamerà probabilmente Amore per l’Aquila.
«I partiti facciano un passo indietro – dice – Tutti coloro che amano questa città si mettano al suo servizio – ha detto Lombardi – Non abbiamo bisogno dei partiti. Lo hanno dimostrato. Si stanno facendo le elezioni peggio che se non fosse successo niente. Le primarie fatte in questo modo le avrei vinte io, ma non parteciperò e siccome sono sopportato dal centro destra e sono odiato dal centro sinistra, ritengo di voler stare con chi vuole bene alla città».
Scontata la bordata all’architetto Properzi: «Nel Pdl sta si pensa di far diventare oro quello che non è. Properzi è un falso autonomo. Forse ha ragione Ricciuti quando dice che forse si gioca per perdere. Mi viene questo dubbio». Lombardi vuole essere essere libero come un uccello e per la sua lista: «Non guarderò il colore degli occhi di nessuno», sottolinea. Ce n’è anche per Cialente: «Parla troppo e a vanvera. Smentisce domani quello che dice oggi. Quante ore passa davanti alla televisione? É un comportamento non adeguato per un sindaco che non deve guaire ma deve guarire la città».
«L’Aquila mi conosce bene e io la conosco bene; non come il signor sindaco che sta facendo una miscellanea di cazzate. La ricostruzione è scomparsa insieme a queste onde di cavolate. Io non vorrei che si apra la stagione degli urbanisti di cui non ho alcuna fiducia».
Il compito che si è dato l’ex sindaco è quello di «svegliare gli aquilani e di coinvolgerli colmando il distacco incomprensibile. Devono essere i migliori quelli che si mettono a scopare per le strade».
Poi il candidato sindaco ha spiegato la genesi del suo progressivo distacco dal partito di Berlusconi. Il senatore ha anche tirato fuori a sorpresa una lettera indirizzata al segretario Alfano e sottoscritta anche dai consiglieri; Cavaliere, Iovenitti, Faccia, Tiberi, Mucciante, Perrotti e l’assessore provinciale Guido Liris, nella quale si ribadisce la necessità di indire le primarie per evitare le candidature imposte dall’alto. Un proposta che Alfano ha recepito e i vertici locali visto che le primarie sono diventate una barzelletta: Prima abbiamo dovuto combattere contro chi voleva De Matteis e oggi arriva la barzelletta di chi diceva di volere il tecnico alla Monti. (A.Cal.)