
L’Aquila, 7 mar 2012 – Luigi D’Eramo ha vinto già vinto le primarie (a tavolino). É una conclusione paradossale, ma è l’unico epilogo degno di una vicenda grottesca dopo il ritiro dalla competizione di Pierluigi Properzi. Le primarie mai nate del centro destra si sono trasformate così in uno psico- dramma.
«Una brutta pagina da prima Repubblica», così Luigi D’Eramo ha commentato il ritiro della partecipazione da parte di Pierluigi Properzi. «Un caso di schizofrenia», lo ha bollato, visto che Properzi solo qualche giorno fa annunciava la sua partecipazione alla competizione. «Non credo che L’Aquila meriti questo – osserva D’Eramo – Non voglio credere che i potentati aquilani e la famiglie aquilane abbiamo potuto mettere in piedi un meccanismo così diabolico nel momento in cui hanno capito che Properzi avrebbero perso». «Mi hanno chiesto di ritirarmi ma io ho rifiutato – ha continuato – E siccome sono persona corretta e coerente non ho fatto e non farò un metro indietro rispetto al giuramento che ho ufficializzato giovedì scorso dinanzi a 450 aquilani. Properzi, invece non ha rispettato il patto. Questo mi fa capire che quanto accaduto oggi sarebbe potuto accadere dopo la mia vittoria alle primarie. Per questo ci riteniamo liberi da ogni impegno assunto. Credo che questa sia la più grande truffa a danno della città e degli aquilani. Chiedo scusa io agli aquilani per conto di chi non lo farà né oggi nè nei prossimi giorni. Credo che questa situazione allontanerà definitivamente la possibilità di accorciare quelle distante fra politica e cittadini. Coerenza mi impone di andare avanti perché io non voglio tradire gli aquilani».
D’Eramo dunque sarà candidato sindaco. Tuttavia, Valerio Di Pasquale del comitato promotore ha spiegato che le primarie non sono tecnicamente saltate. «A norma di regolamento – spiega – non c’è nulla che dica che le primarie non si fanno con un solo candidato. Almeno ci comunichino ufficialmente che non si fanno per rispetto delle persone». D’Eramo ha riferito che l’incontro pomeridiano con il Pdl è stato un buco nell’acqua. «Penso ci sia una strategia tesa ad ostacolare figure emergenti nella realtà aquilana. Anche nei confronti di Enrico Verini c’è un tentativo di pressioni fatte da schemi romani. Io faccio un appello a tutti i giovani a mantenere diritta la rotta». Lo strappo con il Pdl pone anche un problema di alleanze anche a livello nazionale su cui rifletterà nelle prossime ore il segretario Storace. A.Cal.