
Pescara, 8 mar 2012 – Oltre 18 milioni di euro di contributi evasi accertati e circa 1.600 lavoratori in nero identificati, nell’ambito di quasi duemila accertamenti: è questo il bilancio, relativo al 2011, dell’attività di vigilanza dell’Inps, che ha per obiettivo quello di fare emergere il sommerso, il lavoro nero e la conseguente evasione fiscale. In particolare, nel corso di 1.972 accertamenti (+16,8% rispetto all’anno precedente) sono stati identificati 1.307 lavoratori in nero (+23,7% rispetto al 2010), 296 lavoratori in nero autonomi (artigiani, commercianti, coltivatori diretti, mezzadri e coloni) e sono stati accertati 18 milioni e 397 mila euro di contributi evasi.
A livello territoriale, la maglia nera per il numero di lavoratori in nero spetta alla provincia di Teramo, dove ne sono stati identificati 496, seguita da quelle dell’Aquila (390), di Pescara (254) e di Chieti (167). Nelle tre province costiere si é arrivati a questi risultati anche grazie ad una serie di ispezioni estive negli stabilimenti balneari e negli esercizi commerciali. Sono 25 gli ispettori che hanno portato avanti l’attività di vigilanza nel corso del 2011. «Si tratta di un numero molto inferiore all’organico – rileva il presidente dell’Inps Abruzzo, Pietro Saraceni – che risulta a tutt’oggi ancora carente, per cui sarebbe necessaria una ulteriore immissione in servizio di altri idonei del relativo concorso. Grazie agli accessi mirati – aggiunge il presidente -, si sono raggiunti ottimi risultati, come attestano le medie annue di produttività pro capite della nostra regione, che è tra le migliori a livello nazionale: secondo posto tra le regioni per il numero medio di ispezioni definite, pari a 79,61; secondo posto per il numero medio di lavoratori in nero individuati (52,72, +5% rispetto al 2010); terzo posto tra le regioni – conclude Saraceni – per le cifre medie di evasione accertata, pari a 742.726 euro».