Parco Sirente Velino, le associazioni ambientaliste: Non toccate i Piani di Pezza

8 marzo 2012 | 00:18
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Parco Sirente Velino, le associazioni ambientaliste: Non toccate i Piani di Pezza

L’Aquila, 8 mar 2012 – Associazioni ambientaliste sul piede di guerra. Nel mirino di Lipu, Altura, Wwf e Mountain Wilderness c’è la proposta di legge regionale, a firma del consigliere del Pdl Luca Ricciuti, di riperimetrare il Parco Sirente Velino, facendo uscire dai suoi confini i Piani di Pezza e Campo Felice. Una proposta che sasrà discussa oggi in seconda Commissione.

«C’è una volontà politica nefasta da parte della giunta Chiodi», commenta il presidente di Altura Abruzzo, Stefano Allavena, che domani sarà presente all’Emiciclo con una delegazione di ambientalisti. Un tentativo «scellerato», lo definisce Allavena, «perché l’area è un corridoio di passaggio molto importante per l’Orso marsicano, sul quale vige il Patom (Piano di azione per la tutela dell’Orso marsicano). La proposta di Ricciuti va a contraddire il Patom, che è stato richiesto dalla Regione Abruzzo all’Università La Sapienza di Roma e approvato nel 2010. Solo che da quel momento non è mai stato attuato, è finito nel cassetto, la Regione non  ha adottato le prescrizioni che contiene».

L’intenzione di fare uscire Campo Felice (interamente) e Piani di Pezza (la metà della superficie) dal Parco è dettata, a giudizio di Allavena, «dalla volontà di cementificare e realizzare impianti sciistici a scopi turistici. L’emendamento ha solo la capacità di ritagliare quelle aree in cui da tempo vengono avanzate proposte per la cementificazione, ma sono territori di estrema importanza per l’Orso marsicano e per altri animali». Allavena ricorda che nel corridoio che si vuole togliere dai confini del Parco «ci sono ambienti naturali molto importanti dal punto di vista faunistico e floristico».

«Si tratta di un danno gravissimo e di un precedente pericoloso», aggiunge Allavena. L’opposizione, con il consigliere di Rifondazione comunista Maurizio Acerbo in testa, presenterà una serie di emendamenti per fermare la proposta, «che rischia di aggravare lo spopolamento già in atto degli orsi nel territorio», spiega allarmato il presidente di Atura, «ridotti a piccoli gruppi disgregati».

Marianna Gianforte