L’Aquila: inchiesta affitti università quasi conclusa

9 marzo 2012 | 21:19
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L’Aquila: inchiesta affitti università quasi conclusa

L’Aquila, 9 mar 2012 – E’ in via di definizione l’inchiesta della Procura della Repubblica dell’Aquila sui mega affitti dell’università del capoluogo per ricollocare le sedi delle facoltà distrutte nel terremoto del 6 aprile 2009. Indagati per truffa e abuso d’ufficio continuati in concorso sono il rettore uscente, Ferdinando Di Orio, e l’ex direttore amministrativo, Filippo Del Vecchio.

Nel mirino del pm David Mancini le procedure di affitti, l’attenzione degli investigatori è anche sul canone del capannone ex Optimes, nel nucleo industriale di Pile, che ospita la facoltà di Ingegneria dall’estate del 2009. Da quanto si apprende, il canone è di 1,9 milioni di euro più Iva (circa2,5 milioni Iva inclusa) all’anno: 1,2 milioni per la locazione e circa 700 mila euro (per quattro anni) per il recupero delle spese per l’adattamento dell’immobile alle esigenze accademiche.

Dopo la stipula del contratto con durata di sei anni, avvenuta a luglio del 2009, l’Ateneo ha chiesto all’Agenzia del territorio di stimare quale potesse essere un canone opportuno: il verdetto è stato che il prezzo giusto è 6,48 euro al metro quadrato, 800 mila euro complessivi al massimo, meno della meté di quello che ancora oggi paga l’università. Una valutazione contestata da Del Vecchio, secondo il quale non si è tenuto conto "delle difficilissime condizioni del mercato immobiliare nell’immediato post-sisma, che obbligavano di fatto l’Ateneo aquilano a ricorrere a ciò che era realmente reperibile", come scritto in una nota del rettore.

Un passaggio sottolineato da un gruppo di docenti oppositori dell’attuale governance universitaria, per il quale la richiesta di stima sarebbe dovuta avvenire prima di firmare il contratto e, comunque, non doveva passare un anno e mezzo prima di avere un parere. Il docente che fa parte del consiglio d’amministrazione, Sergio Tiberti, e altri contestatori del rettore hanno evocato il rischio di un danno erariale,invitando la magistratura contabile e ordinaria a indagare.