
Pescara, 11 mar 2012 – Al via la mostra fotografica “Se tutti gli uccelli conoscessero il grano, non si mangerebbe più il pane”. Prende il nome da un antico proverbio il titolo della raccolta dei 18 scatti di Giorgio Liddo che dal 10 al 25 marzo saranno ospitati nella galleria capitolina The house of Love Love and Dissent in Via Leonina 28 nel centralissimo rione Monti. Tutte immagini in bianco e nero, rigorosamente realizzate su pellicola, che descrivono il viaggio di un grande cavallo di legno costruito con biomassa di scarto e attrezzi agricoli in disuso. Uno strano manufatto che attraversa la campagna abruzzese destando l’interesse delle persone che la abitano.
Il lavoro di Liddo, traduzione per immagini del progetto “This is Not a Trojan Horse” concepito e realizzato dal collettivo artistico californiano Futurefarmers per Pollinaria, la residenza d’artisti ai piedi del Gran Sasso, è un progetto nel progetto, un racconto nel racconto. L’obiettivo è rappresentare ciò che succede da decenni in Italia e in Abruzzo, come anche nel resto del mondo: l’incedere incontrollato dei segni più degradanti della postmodernità avanza a scapito del mondo rurale, aggredendolo prima di tutto nel suo ambiente fisico e poi, più sottilmente, nel vivo delle varie identità che ne caratterizzano i contesti umani, sociali e culturali. Un suggestivo percorso di immagini, dove i luoghi e le persone d’Abruzzo sono la metafora di un intero mondo rurale alla ricerca di una nuova identità.
Giorgio Liddo, che con i suoi reportage ha già raccontato grandi città metropolitane come Londra e New York o piccole realtà come Priluzje, enclave serba del Kosovo, fa ritorno nella sua regione d’origine per indagarne la natura storica e i mutamenti, attraverso la rappresentazione dalla spiritualità e dei valori arcaici del mondo contadino.