
Teramo, 12 mar 2012 – Salvatore Parolisi, unico accusato dell’omicidio della moglie, Melania Rea, comparirà stamattina davanti al Gup di Teramo Marina Tommolini che dovrà decidere sulla richiesta della difesa del rito abbreviato oppure se giudicare il caporalmaggiore dell’esercito con il rito immediato.
L’udienza, a porte chiuse, è prevista per le ore 11. Il giudice dovrà accogliere o meno la richiesta di una super-perizia sulla morte di Melania, avanzata dai legali di Parolisi, che avrebbe ucciso il 18 aprile 2011 con 35 coltellate la moglie, il cui corpo fu trovato due giorni dopo nel boschetto di Ripe di Civitella del tronto (Teramo). Parolisi, che si è sempre dichiarato innocente, è in carcere dal 20 luglio 2011. Se sarà accolta la superperizia, Parolisi sarebbe processato con il rito abbreviato e in caso di condanna beneficerebbe di uno sconto di pena di un terzo; invece, in caso di giudizio immediato, il processo si svolgerebbe davanti alla Corte d’assise e la pena massima prevista per le imputazioni a suo carico – omicidio volontario aggravato e vilipendio di cadavere, é l’ergastolo. Il presidente del Tribunale, Giuseppe Spinosa, ha ribadito una sua precedente ordinanza con cui vieta l’ingresso nel palazzo di Giustizia a fotocineoperatori.
INIZIATA UDIENZA PER PAROLISI– E’ iniziata poco prima di mezzogiorno, in Tribunale a Teramo, l’udienza preliminare. La prima istanza è stata presentata dai legali dell’imputato accusato dell’omicidio della moglie Melania Rea, uccisa con 35 coltellate il 18 aprile scorso. Il suo corpo venne rinvenuto due giorni più tardi nel boschetto di Ripe di Civitella del Tronto (Teramo). Come chiesto dai legali dell’imputato, che si è sempre dichiarato innocente, il rito abbreviato deve essere subordinato ad una superperizia sull’ora della morte della donna. In questo caso, quello cioè del rito abbreviato, il caporalmaggiore dell’Esercito usufruirebbe di uno sconto di pena di un terzo. Per i reati ascrittigli, omicidio volontario aggravato e vilipendio di cadavere, la pena massima è l’ergastolo. Parolisi, in carcere dal 20 luglio del 2011, è presente nell’aula di tribunale dove l’udienza avviene a porte chiuse. I legali della famiglia Rea chiedono, invece, il rito immediato di fronte la Corte d’Assise.