«L’Aquila, simbolo dell’Italia che non funziona»

13 marzo 2012 | 19:22
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«L’Aquila, simbolo dell’Italia che non funziona»

L’Aquila, 13 mar 2012 – «L’Aquila è il simbolo dell’Italia che non funziona». Questo il commento dell’archeologo Salvatore Settis dopo un giro nel centro  storico cittadino alla fine del quale ha tenuto una conferenza nell’auditorium Sericchi organizzata dall’associazione: “Amici dei Musei”. Nella sue ultime pubblicazioni, fra cui: “Paesaggio, Costituzione Cemento“, l’archeologo ha ipotizzato  che il degrado del paesaggio, il grande malato, sarebbe in un certo senso direttamente proporzionale al degrado civile. Una teoria che troverebbe la sua conferma all’Aquila soprattutto in seguito alla edificazione delle New towns .

«Ho avuto una impressione dolorosa del centro storico – ha aggiunto Settis – Fa male vedere che i lavori non sono partiti. É evidente che la gestione dell’emergenza non ha funzionato». Secondo l’archeologo L’Aquila potrebbe essere destinata a diventare la Pompei del XXI secolo. «Sono state fatte tuttavia anche cose buone in centro che tuttavia rappresentano un 5% rispetto al totale abbandono del centro – ha concluso Settis –  É stato fatto troppo poco, occorre uno scatto di reni».

Il tour dell’archeologo è partito da piazza San Domenico per approdare in piazza Duomo passando per i quarti di San Pietro e Santa Maria Paganica.«Ci sono anche degli esempi positivi di restauro e tutela del patrimonio artistico – ha spiegato come per esempio la basilica di Collemaggio e al fontana delle Novantanove cannelle».  A.Cal.