
L’Aquila, 14 mar 2012 – La chiusura per tre giorni delle autostrade A24 e A25 durante le abbondanti nevicate di inizio febbraio scatenando l’ira dei pendolari ha anche dato avvio ad un’inchiesta. L’8 febbraio la procura della Repubblica di Roma ha aperto un fascicolo di indagine in relazione ai disagi, legati all’ondata di maltempo, registrati in quei giorni, lo scrive oggi "Il Messaggero". L’iniziativa è legata a denunce presentate da associazioni di consumatori. Al momento il fascicolo è contro ignoti. Il reato ipotizzato è quello di interruzione di pubblico servizio. Al vaglio degli investigatori le telefonate, i fax e in generale tutte le comunicazioni diramate dalla sala operativa permanente (istituita all’interno della Prefettura, nel momento in cui ci è resi conto dell’emergenza in atto) agli organi competenti: da quelli impiegati a fungere da filtro agli ingressi autostradali ai mezzi e uomini impiegati nelle operazioni di pulizia del manto nevoso. Gli investigatori della sezione di polizia giudiziaria del compartimento stanno valutando anche l’ipotesi di sentire le vittime di quei disagi.
Le indagini sono state affidate agli agenti della sezione di polizia giudiziaria del compartimento di polizia stradale. Il gestore del servizio, ovvero la società Strada dei Parchi, proprio in quei giorni, aveva diramato una nota in cui definiva l’evento nevoso «uno dei più severi degli ultimi 30 anni in termini d’intensità, persistenza e rigidezza delle temperature: su quasi tutta la rete autostradale sono stati registrati oltre 2 metri di coltre nevosa, circostanza che non si verificava da oltre 20 anni. Decenni fa le autostrade A24 e A25 sono state chiuse, anche più volte e per alcuni giorni a causa di fenomeni nevosi particolarmente intensi e duraturi, ciononostante le autostrade A24 e A25 sono state sempre percorribili e la chiusura si è resa necessaria a causa di slavine della coltre nevosa che si sono distaccate dalle trincee delle scarpate autostradali».