Economia, Castiglione: «Segnali di ripresa da Istat su Export»

L’Aquila, 15 mar 2012 – Il vice presidente della Regione, Alfredo Castiglione, commenta gli ultimi dati ISTAT sull’export che confermano i segnali di ripresa dell’economia abruzzese.
«L’impulso espansivo dell’export della produzione regionale – scrive Castiglione – trova ulteriore conferma nei dati diramati dall’ISTAT sullo stato delle esportazioni abruzzesi nel 2011. Infatti, dai dati dell’ISTAT sulle dinamiche dell’export dell’Abruzzo relativi al 2011, giunge una ulteriore conferma di come la nostra Regione stia procedendo verso l’uscita dal tunnel della crisi, fornendo una immagine piu’ positiva e foriera di ottimismo rispetto a quella evidenziata dall’indagine svolta dal CRESA e presentata nella giornata di ieri. L’ISTAT – rileva Castiglione – ha testimoniato infatti un incremento del 14,7% delle esportazioni rispetto all’anno precedente, contro la media italiana del 11,4%, con i comparti trainanti dell’automotive e dell’agroalimentare, ponendo l’Abruzzo come terza regione d’Italia per incremento dell’export.
L’indagine, che evidenzia dati provinciali al di sopra della media regionale per la provincia di Chieti, denota segnali positivi anche per la province di Pescara e Teramo con incrementi piu’ contenuti per la provincia di L’Aquila. D’altro canto bisogna dire che le grandi imprese stanno trainando, anche grazie all’export, tali processi di sviluppo, mostrando di fatto una migliore capacita’ di recupero rispetto ai dati dell’export del periodo pre-crisi. Le piccole e medie imprese, invece, mostrano capacita’ inferiori di propensione all’export e per esse la strada da percorrere, al fine di aumentare la propria capacita’ di crescita produttiva e di fatturato, e’ rappresentata dalla necessita’ di introdurre innovazione nella propria organizzazione e di fare rete, sistema anche con la grande impresa».
«Tali dati – secondo il vice presidente – testimoniano di fatto che il nuovo assetto che l’attuale amministrazione regionale sta fornendo all’apparato produttivo, attraverso la rivisitazione complessiva della geografia economica-indutriale, lascia ben sperare per il prossimo futuro. La programmazione regionale in termini di competitivita’ legata allo sviluppo infatti si e’ incentrata proprio su questi due grandi aspetti. Ricordo infatti che la mia attivita’ di Assessore allo Sviluppo Economico ha puntato in maniera decisa sul sistema dei poli d’innovazione, ricerca e innovazione tecnologica, nonche’ sul concetto delle reti d’impresa. Ne sono testimonianza le misure programmatiche previste nel Por Fesr e nel Par Fas che prevedono consistenti finanziamenti che vanno in questa direzione. La competitivita’ di un territorio, infatti, non la si misura piu’ con finanziamenti ed incentivi all’acquisto di capannoni e macchinari, ma attraverso l’economia della conoscenza, l’innovazione, la ricerca, la creazione di sinergie e di complementarieta’ del territorio che va gestito non a compartimenti stagni ma con un elevato spirito sinergico.
Non a caso i settori che piu’ trainano le esportazioni regionali sono l’automotive e l’agroalimentare che hanno costituito poli di innovazione specifici. Ma ad essi si aggiungano altri settori maturi che hanno scelta tale forma di aggregazione per consentire alle aziende in esse presenti di crescere sotto l’egida dell’innovazione e del concetto di network". Per l’assessore "i Consorzi Industriali hanno fatto la loro parte ed ormai sono superati dalla necessita’ di gestire diversamente il territorio, il quale risponde, ed i dati ISTAT ne sono prova fondata, alle politiche su esposte con un forte senso di condivisione, di coerenza e di responsabilita’ rispetto alla programmazione assunta. Tali driver di sviluppo potranno cosi’ creare le condizioni, nel breve-medio termine, per una decisa spinta ad un aumento della produttivita’, superando di fatto anche i dati negativi riguardo all’occupazione. Sembra evidente comunque che, dalla lettura di rapporti diversi sull’economia che vengono prodotti a vario titolo, si riscontri una certa difformita’ dei dati rispetto alla realta’. E’ mia intenzione – conclude Castiglione – istituire un ‘Osservatorio sull’economia reale’ che prenda a riferimento un contesto produttivo piu’ ampio di quello attualmente campionato, utilizzando per esempio le circa 1000 aziende abruzzesi che hanno aderito ai Poli di Innovazione ed alle reti di impresa».