L’Aquila, consiglio comunale: una mozione per intitolare l’Università a Vincenzo Rivera

15 marzo 2012 | 11:19
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L’Aquila, consiglio comunale: una mozione per intitolare l’Università a Vincenzo Rivera

L’Aquila, 15 mar 2012 – Una mozione per l’intitolazione dell’Università dell’Aquila a Vincenzo Rivera è stata presentata dal consigliere Angelo Orsini al consiglio comunale dell’Aquila. Nel documento, il consigliere ripercorre tutta la storia di Vincenzo Rivera, illustre protagonista della vita aquilana e dell’Ateneo cittadino, scomparso nel 1967 e i passaggi che hanno portato quest’ultimo a diventare statale, fino alla proposta di intitolazione.

IL DOCUMENTO

Quarantacinque anni fa moriva Vincenzo Rivera, illustre protagonista della storia aquilana. Era il mese di febbraio del 1967 quando la morte lo colse mentre lavorava con tanto fervore per lo sviluppo dell’Università che aveva creato negli anni ’50, grazie al costante impegno ed al suo alto prestigio culturale riconosciuto a livello nazionale.

Erano gli anni 1966-67 e forte era la sua aspirazione per istituire all’Aquila la Facoltà di Economia e Commercio, per la quale aveva già predisposto i programmi.

Furono anni di lotta e Vincenzo Rivera, benchè sostenuto dal Senato Accademico ed in particolare dal Prof. Ezio Villante ed altri autorevoli docenti, dal movimento degli studenti e dalla popolazione aquilana, per i noti motivi da tutti conosciuti all’epoca, non riuscì a vedere istituita la Facoltà cui tanto teneva.

Tralasciando il passato in cui L’Aquila aveva avuto un ruolo a livello universitario, bisogna arrivare al 1952 per assistere alla nascita dei primi Liberi Corsi Universitari.

Fu però con il dpr. n. 185 del 9/8/1956 che venne istituito il Libero Istituto Universitario di Magistero con i corsi di laurea in Materie Letterarie, Pedagogia e Vigilanza scolastica. Ciò permise ad un’intera generazione di studenti aquilani e di altra provenienza di frequentare i corsi e di laurearsi. Diversamente, moltissimi studenti, per motivi economici non avrebbero mai avuto tale opportunità. Con il dpr n.921 del 18/8/1064 fu istituita la  Libera Università degli Studi di L’Aquila.

Instancabile negli anni è stata l’opera di Vincenzo Rivera che fu anche il primo Rettore dell’Università. Negli anni 1967-68 venne istituito il corso di laurea in Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali con annesso il biennio propedeutico di Ingegneria. Con dpr n.425 del 25/6/1969, grazie soprattutto alla forte volontà ed all’impegno di uno dei padri della chirurgia moderna, il Prof. Paride Stefanini, fu istituito il Libero Istituto Universitario di Medicina e Chirurgia che già in precedenza era stato richiesto da Vincenzo Rivera.

Negli anni seguenti l’Università crebbe in qualità, nel numero dei nuovi corsi di laurea e istituti di ricerca oltre che nel numero degli studenti.

Il 1982 fu l’anno in cui arrivò la statizzazione dell’Ateneo. Successivamente, sia per l’attivazione di ulteriori corsi che per il prestigio conquistato, l’Università degli Studi di L’Aquila ha attratto decine di migliaia di studenti provenienti anche dall’estero. Tutto ciò ha giovato molto all’economia ed all’immagine della città.

Dopo il catastrofico evento del 6 aprile 2009, quando sembrava che quasi tutto fosse irrimediabilmente perduto, grazie al forte impegno ed alla determinazione di chi reggeva le sorti dell’Ateneo, dell’Amministrazione comunale e del Governo, l’Università, pur tra grandissime difficoltà, è riuscita a risorgere ed a contenere notevolmente il calo del numero degli studenti.

A questi ultimi, che hanno sopportato forti disagi ed al corpo docente, va il riconoscimento della città. Ci vorrà del tempo, ma certamente l’Università tornerà a crescere anche sotto il profilo della ricerca e dell’innovazione, contestualmente alla rinascita dell’intera città. È proprio in questo contesto di forti difficoltà, che la città sta vivendo, che l’intitolazione dell’Università degli Studi di L’Aquila al suo fondatore Vincenzo Rivera vuol significare oltre che un giusto riconoscimento a chi ha dato tanto all’Aquila anche un atto di speranza e di fiducia nel futuro, pensando soprattutto alle nuove generazioni. Nel 1997 a trent’anni dalla morte di Vincenzo Rivera, il Giornalista Andrea Scoccia nell’articolo di stampa che qui si allega ricorda puntualmente tutti i suoi meriti in campo scientifico e le sue opere.