Orso Marsicano, calo nascite: interrogazione di Saia e Acerbo

L’Aquila, 15 mar 2012 – I consiglieri regionali Antonio Saia e Maurizio Acerbo di Rifondazione Comunista propongono un’interrogazione per la salvaguardia dell’Orso Bruno Marsicano, dopo la chiusura dell’anno 2011 con solo tre nascite.
I consiglieri chiedono quali iniziative siano state attuate e quali si intendano intraprendere, anche presso tutti gli altri Enti responsabili della conservazione di questa preziosa specie (PNALM, CFS, Provincia), affinchè siano messi in moto « immediatamente tutti gli interventi finalizzati all’eliminazione della mortalità per cause antropiche».
nell’ambito del progetto europeo LIFE ARCTOS per la conservazione dell’orso bruno marsicano sono stati pubblicati i risultati della conta delle femmine coi cuccioli che si svolge tutti gli anni dal 2006;
la conta è stata coordinata dal Dipartimento di Biologia e Biotecnologie della Università di Roma “La Sapienza”. Alla conta hanno partecipato anche il personale del PNALM e del CFS (CTA del PNALM e UTB di Castel di Sangro), volontari provenienti da altri enti e volontari anche alla loro prima esperienza di avvistamenti. In tutto sono state coinvolte ben 135 persone;
il risultato è il più basso finora registrato e consiste di solo 3 piccoli di quest’anno e 4 piccoli dell’anno precedente;
una delle femmine con piccoli dell’anno precedente è morta investita il 3 maggio del 2011 sulla Strada Statale 83 cosiddetta “Marsicana” che collega Gioia dei Marsi a Pescasseroli (in assenza di adeguati limiti di velocità);
questo dato drammatico è conseguenza dell’alta mortalità delle femmine per la maggior parte dovuta a cause legate alla presenza dell’uomo;
l’ultima stima della popolazione è di 40 individui: la specie è sull’orlo dell’estinzione e questi dati rendono ancora più evidente la drammaticità della situazione;
sono nati solo tre cuccioli di orso marsicano nel 2011 da una sola femmina;
la scarsa natalità è dovuta secondo il dottor Paolo Ciucci dell’Università “La Sapienza” di Roma all’alta mortalità di femmine in età riproduttiva avvenuta a partire dal 2007.
le cause della mortalità sono in gran parte legate all’attività umana e mettono a grave rischio la conservazione della specie.
l’estinzione dell’orso marsicano sarebbe una grave perdita per l’economia del turismo in Abruzzo
e per la stessa identità della Regione Verde d’Europa che ha proprio nell’orso il suo simbolo;
l’estinzione dell’orso rappresenterebbe una tragedia per l’ambiente delle montagne abruzzesi, fra le più ricche di biodiversità in Europa anche perché l’orso è una specie ombrello, tutelando la quale, ci si assicura la conservazione di tutto l’ecosistema in cui vive. Per questo è protetto a livello comunitario e necessita di una rigorosa tutela;
in altri paesi come la Spagna una corretta attività di gestione di una popolazione di orsi ridottissima sull’orlo dell’estinzione ha consentito in pochi anni non solo la conservazione ma la decuplicazione nel giro di alcuni anni;
le associazioni ALTURA, LIPU, Pro Natura e GNR hanno reso noti questi dati preoccupanti ricordando recenti episodi che evidenziano le conseguenze della negligenza delle istituzioni deputate alla salvaguardia dell’orso marsicano:
– da tempo è evidente la necessità di porre adeguati limiti di velocità sui rettilinei che attraversano la zone dell’orso, come quello, vicino a Pescasseroli, dove è stata uccisa la femmina madre dei tre cuccioli il 3 maggio del 2011 eppure la situazione permane la stessa;
– dopo il rinvenimento nel 2009 di un’orsa adulta e di una giovane morte in un pozzo sulle montagne di Collelongo erano stati presi impegni da parte delle autorità competenti per mettere in sicurezza quello ed altri pozzi simili, per evitare il ripetersi di sciagure del genere, eppure anche in questo caso non sono seguite iniziative concrete;
la Regione Abruzzo ha approvato, con delibera di Giunta Regionale n° 469 del 14 giugno 2010, il PATOM (Piano di azione per la tutela dell’orso marsicano) che contiene tutte le misure da adottare per la salvaguardia di questa specie;
interrogano
l’assessore preposto per sapere
quali iniziative abbia attuato e quali intenda intraprendere, anche presso tutti gli altri Enti responsabili della conservazione di questa preziosa specie (PNALM, CFS, Provincia), affinchè siano attuati immediatamente tutti gli interventi finalizzati all’eliminazione della mortalità per cause antropiche; lo stato di attuazione delle azioni previste dal progetto LIFE ARCTOS e soprattutto dal PATOM