Sociale, Uil: «La Regione ripristini i fondi per la non autosufficienza»

15 marzo 2012 | 12:56
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Sociale, Uil: «La Regione ripristini i fondi per la non autosufficienza»

L’Aquila, 15 mar 2012 – La Uil denuncia in una nota la «grave crisi in cui la Regione Abruzzo ha posto gli Enti d’Ambito Sociale e, soprattutto, le famiglie delle persone non autosufficienti con il taglio indiscriminato dei fondi statali 2010 a destinazione vincolata e finalizzati ai servizi locali per la non autosufficienza» e chiede «il ripristino immediato della somma totale di 4.914.702 milioni di euro già destinata dallo Stato e dalla stessa Giunta nel 2010 ai PLNA».

Denuncia, inoltre, «la mancata attuazione degli accordi sottoscritti nella fase di concertazione per l’utilizzo dei succitati fondi: ciò contraddice nei fatti ciò che l’Assessore ha concordato con i Sindacati e che contemporaneamente ha proposto all’approvazione della Giunta».

«La Regione Abruzzo nel mese di novembre 2011 – si legge – ha comunicato agli Enti di Ambito Sociale (EAS) la distribuzione ed assegnazione individuale delle risorse per la realizzazione dei Piani Locali per la Non Autosufficienza (PLNA) nell’anno 201 pper un importo  totale  4.914.702 milioni di euro.

Nella seconda metà del mese di gennaio 2012, a Piani Locali già avviati, la Regione ha comunicato il rinvio dell’esatta rideterminazione delle risorse, e solo da qualche giorno ha dichiarato le cifre esatte delle risorse assegnate, per un totale di 1.214.702 milioni di euro  con una riduzione di circa il 75% del fondo destinato dallo Stato alla realizzazione dei succitati Piani».

«Ciò risulta particolarmente grave – presegue la Uil – se si considera che, come precisato dalla stessa Giunta Regionale nell’ Atto di Indirizzo Applicativo per l’utilizzo dei fondi statali 2010 per la non autosufficienza, approvato con  atto n. 906 del 23.11.2010, detti fondi sono indispensabili per  “evitare ogni tipologia di ricovero improprio per favorire la permanenza della persona non autosufficiente nel nucleo familiare, migliorando, di conseguenza, la qualità delle relazioni affettive intrafamiliari, nonché delle relazioni sociali.”

Nel momento in cui la Regione Abruzzo a parole ritiene di migliorare la spesa sanitaria attraverso la territorialità degli interventi e l’integrazione socio-sanitaria, di fatto taglia i fondi agli Enti per l’attuazione dei servizi sociali finalizzati all’integrazione.

La gravità del comportamento è ancor più manifesta se si considera che l’interruzione di servizi per ? 3.700.000,00 coinvolge, oltre che tutte le famiglie degli anziani non autosufficienti e disabili gravi, decine di lavoratori che perdono il posto di lavoro e potrebbe costringe gli EAS che, sulla base delle comunicazioni regionali, li hanno già appaltati, a pagare le penali per responsabilità  precontrattuali.