Frattale: «Barca sblocchi il cantiere più grande d’Europa»

L’Aquila, 16 mar 2012 – Il presidente provinciale dell’Ance, Gianni Frattale, è chiaro : «Il ministro Barca deve sbloccare il cantiere più grande d’Europa, che non c’è. Deve rendersi conto di tutti i problemi presenti, compresi i ritardi nei pagamenti per chi lavora e ha lavorato nella ricostruzione. Altrimenti è inutile che venga a L’Aquila. E’ necessario che istituisca un tavolo tecnico con tutte le parti interessate alla ricostruzione: Istituzioni, categorie professionali e tecnici».
Frattale aggiunge che «non si chiedono fondi, che ci sono, ma si chiede di poter cantierizzare i progetti». Riferendosi poi all’addio, ormai prossimo, di Chiodi come commissario delegato per la ricostruzione, il presidente Ance sostiene che sarà importante capire «come si sta preparando il governo a questo passaggio: come avverrà? Quanto durerà? E’ necessario poter aver persone e figure competenti e che siano dentro i meccanismi e che risolvano i problemi. O si perderà ulteriore tempo».
Presidente, a livello normativo, con il decreto Abruzzo e tutte le ordinanze della Presidenza del consiglio dei ministri emanate in seguito, si poteva fare di più? Non era e non sarebbe necessaria una legge organica per la ricostruzione? «A livello normativo si poteva fare di più, certo. Ma il decreto, le ordinanze e le circolari vanno bene. Non funziona qui, a livello locale. Lasciando da una parte il governo – risponde il presidente provinciale dei costruttori – la ricostruzione è ferma per volontà politica. Gli strumenti ci sono e vanno utilizzati. Il commissario ora lascerà, ma era previsto che lasciasse. Credo che al momento non sappia neanche più come sta funzionando la “macchina”, visto che ormai sta lasciando. Noi non abbiamo interlocutori».
Sia più chiaro, cosa intende? «Per i tempi di pagamento, per esempio – precisa Frattale – si va verso un suicidio. Le faccio un esempio sulle scuole della Marsica e di Sulmona. Finiti i lavori non si è visto un centesimo. L’iter del pagamento è iniziato a metà novembre e ancora non si perfeziona, a 120 giorni. Non esistono responsabilità dei dirigenti, esistono conflitti tra Enti diversi e anche all’interno dello stesso Ente, spesso tra i settori tecnico e amministrativo. A oggi sono quasi dieci giorni che i soldi sono fermi in Banca d’Italia. Con un possibile danno erariale, possibile perché le imprese chiederanno i danni se si continua così».
Equitalia sta inviando da qualche mese cartelle senza il taglio al 40% degli importi così come previsto. «I cittadini devono denunciare i responsabili del provvedimento, che devono essere individuati».
Tra poco ci saranno le elezioni: ci sarà un ulteriore “periodo di fermo” sulla ricostruzione o pensa le idee siano chiare? «E’ necessario un programma e non solo sulla ricostruzione, ma un programma a 360 gradi, con strategie, disegni e riguardo anche al mondo produttivo. E’ necessaria una figura forte, non solo il sindaco ma anche la squadra».
E sul “dov’era e com’era?”, pensa che sia giusto o che invece si possa e si debba sperimentare soluzioni nuove? «Credo la soluzione migliore sia sempre una via di mezzo – risponde Frattale – innovazione sì, ma con giudizio e rispetto della tradizione del patrimonio».
Parliamo del lavoro: il paradosso del cantiere più grande d’Europa, come lo chiama qualcuno, e il lavoro che non c’è, anche nel settore edile. «Anche su questo e per questo Barca deve sbloccare le cose. E i costruttori hanno fatto la loro parte. Sopportando tempi di pagamento non tollerabili».
Il presidente del consiglio di Indirizzo e Vigilanza dell’Inail, Franco Lotito, ha ribadito qualche giorno fa, la disponibilità ad impegnare i fondi già stanziati nei bilanci 2010 e 2011. «Doveva esserci un comitato per indirizzare gli investimenti – risponde secco il presidente provinciale dei costruttori -. Ma l’Inail stessa non può far passare 14 mesi (era gennaio 2011, quando si presentò il progetto, ndr) e rimarcarne la disponibilità senza poi fare niente. Anche qui, torna il tema della responsabilizzazione dei dirigenti».
Se ci fosse la possibilità per ottenere una sola cosa per fare decollare la ricostruzione, quale dovrebbe essere? «La responsabilizzazione di chi decide. Basterebbe questo per velocizzare la ricostruzione. Che chi ha la responsabilità di prendere le decisioni, se le assuma e decida».
di Paolo Della Ventura