Avezzano: scuola Corradini non si vende, spazio alla cultura

Avezzano (L’Aquila), 19 mar 2012 – L’edificio che ospita la scuola media Corradini-Fermi non sarà venduto, ma non è sicuro e in futuro non ospiterà studenti. Il suo utilizzo verrà concertato con la Soprintendenza. Il sindaco Antonio Floris interviene così su "Il Centro" nel dibattito sul destino della storica struttura.
«Francamente», osserva il primo cittadino Antonio Floris, «non capisco quale sia il problema. Molti partono da una presa di posizione, e cioè che le scuole non si toccano: per motivi storici, per l’importanza dell’edificio, per la dislocazione delle scuole nei quartieri. Noi diciamo con chiarezza: le scuole devono essere sicure al 100 per cento perché è ora di finirla, a ogni scossa di terremoto, di chiederci se sono sicure. Per la verità, abbiamo la possibilità di arrivare alla ristrutturazione in sicurezza dell’edificio scolastico attraverso un finanziamento regionale con l’aggiunta di fondi del Comune». Una opzione che il Comune, però, non intende scegliere. «Volete sapere perché non utilizziamo i soldi solo per interventi di ristrutturazione e abbiamo invece pensato a edifici nuovi? Semplice: perché dai conti dei tecnici risulta che il costo a metro quadro della ristrutturazione, grosso modo, equivale a quello della costruzione di una nuova scuola. Noi potremmo anche mettere in sicurezza alcuni edifici, non tutti, ma avremmo sempre delle scuole vecchie, datate, magari sicure da un punto di vista sismico, ma altrettanto sicuramente inidonee dal punto di vista della moderna legislazione scolastica».
In che senso? «Alcune scuole», spiega Floris, «sarebbero senza palestre, altre senza aula mensa, altre ancora senza aule informatiche. Noi abbiamo deciso di realizzare scuole nuove che abbinino due elementi: primo essere sicure perché costruite con i criteri di oggi, e quindi perfettamente a norma anche in relazione ai consumi, visto il possibile utilizzo di energie alternative; in secondo luogo vogliamo scuole che abbiano tutti i requisiti che oggi vengono richiesti per quanto riguarda gli spazi, le palestre, i servizi in genere».
Nel dibattito si innesta inevitabilmente il discorso delle scuole nei quartieri e dei tre campus.
«Siccome è impensabile costruire scuole in ogni quartiere», aggiunge il primo cittadino, «abbiamo pensato di delocalizzare in tre zone i poli di elementari e medie, lasciando nei quartieri le scuole materne. Di queste ultime, quattro saranno nuove: una nella zona nord è in costruzione e ci costa 200mila euro, un’altra è prevista a Chiusa Resta, e altre due nuove nasceranno al Cupello e poi nella zona di San Pelino-Paterno-Caruscino. Altre quattro saranno ristrutturate: a Borgo Angizia è già stata rimessa a norma, le altre tre seguiranno lo stesso iter».
«Questa», conclude il sindaco Floris, «è la filosofia che ha ispirato le scelte dell’amministrazione. Per quanto riguarda la scuola Corradini-Fermi, il costo per la messa a norma sarebbe molto elevato. Forse i lavori di ristrutturazione consentirebbero una scuola sismicamente sicura, ma rimarrebbero tutti i limiti per i servizi che non potrebbe offrire».
«Realizzando i tre poli con tre distinti bandi di gara», precisa, «noi contiamo di poter partire con i lavori a breve distanza l’uno dall’altro e dare alla città tutte scuole completamente nuove».
Sul destino dell’edificio storico che si trova in pieno centro il sindaco fa chiarezza. «La Corradini-Fermi», osserva Floris, «sgombrando il campo dalle chiacchiere, non può essere venduta e non sarà venduta. L’abbiamo detto in tutte le lingue e non capisco chi parla di vendita. L’edificio verrà utilizzato, in accordo con la Soprintendenza, per le finalità che sono consentite. Sicuramente larghi spazi saranno destinati a un utilizzo di carattere culturale».
«Dirò di più», conclude il primo cittadino di Avezzano, «l’edificio rappresenterà un polo di attrazione che oggi non esiste e diventerà il motore del centro storico».