Terremoto, affitti università: docenti chiedono relazione a Di Orio

19 marzo 2012 | 12:52
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Terremoto, affitti università: docenti chiedono relazione a Di Orio

L’Aquila, 19 mar 2012 – Un gruppo di docenti torna a chiedere al rettore dell’università dell’Aquila, Ferdinando Di Orio, «una relazione circostanziata e completa» sulla vicenda degli affitti a prezzi di mercato nettamente superiori stipulati dopo il terremoto per ricollocare le sedi inagibili per il sisma, in particolare quello della ex Optimes, finita sotto inchiesta con lo stesso rettore e l’ex direttore amministrativo Filippo Del Vecchio, indagati per truffa e abuso d’ufficio.

A chiedere chiarimenti è il professor Pierluigi Beomonte Zobel, rappresentante dei professori associati nel Cda dell’Ateneo, «a una settimana da quando la stampa ha dato la notizia delle indagini che la riguardano per truffa e abuso d’ufficio in merito all’affitto dell’ex-Optimes e la sua conferenza stampa, che continuo a credere sia stata quanto mai inopportuna, non ha dato elementi chiarificatori almeno per ciò che si è letto sui giornali».

In una nota inviata al rettore, Zobel sottolinea «ora sia ben chiara una cosa: io sono un garantista e quindi per me lei é innocente fino a che un processo non dovesse affermare il contrario. Ma è altrettanto vero che lei ci deve delle spiegazioni su questi contratti, lei non può trattare il consiglio di amministrazione come lo ha trattato, lei non può disattendere le legittime richieste di un consigliere».

Il docente punta il dito sull’affermazione riportata in conferenza stampa dal rettore il quale nel professare la sua estraneità ai fatti, ha spiegato che «il direttore amministrativo mi fu chiesta una firma che misi lì perché ritenevo e ritengo che non ci sia stato niente di doloso in questa vicenda. E lei rettore – scrive Zobel – mette una firma su un contratto che impegna l’Università per oltre 10.000.000 di Euro e non si preoccupa neanche di dare un’occhiata al contenuto, anzi lo analizza e vede che non c’é il dolo? E la mancanza della clausola di rescissione ? E il milione di euro in contanti come caparra? E i tre milioni di euro di lavori per i quali Gallucci ci presenta un computo metrico ? E la mancanza di un bando di gara sia per l’affitto sia per i lavori di ristrutturazione ? Se non c’é dolo c’é sicuramente una forte irresponsabilità e una pessima gestione del denaro pubblico a vantaggio di un privato».