
L’Aquila, 20 mar 2012 – Nel calderone politico di Giorgio De Matteis sembra proprio non esserci più spazio. Ultimo a finire nella rete a strascico del candidato sindaco della mancata Zona franca è Luigi D’Eramo, archiviate le fantasie sulle primarie fantasma del centrodestra: «Io vado avanti, con L’Aquila Città Aperta», ha annunciato il leader regionale de La Destra.
De Matteis, gettata alle spalle l’etichetta formale dell’Mpa, è riuscito a riaccendere con la sua lista civica “L’Aquila città aperta” lo scintillio negli occhi prima di Carla Mannetti – fuoriuscita dal Pdl e ritornata sulla piazza con “Tutti per L’Aquila” al fianco di Giuliana Vespa e Emidio Succitti -, poi di Mimmo Srour, ex assessore regionale e leader dell’Udeur. Non solo, anche Morena Pasqualone, coordinatrice provinciale dell’Udc, ha deciso di andare a braccetto con il vice presidente vicario del Consiglio regionale dell’Abruzzo. Ma non finisce qui, con un movimento a tuttotondo De Matteis è riuscito a far sposare sulla stessa scialuppa Giovanni Farello, portavoce del movimento L’Aquila città unita, e Walter Caporale dei Verdi.
A ben vedere, il carrello della spesa elettorale sembra al completo, salvo offerte 3X2 dell’ultima ora.
La virata di D’Eramo, ultimo illuminato dal non voler indossare la fascia di sindaco de L’Aquila, è divenuta via di fuga dato che ha ritenuto «di non dover e poter essere il decimo candidato sindaco dell’Aquila in un momento in cui c’è bisogno di stringersi intorno a progetti seri, credibili e realizzabili». Accantonate, dunque, le aspirazioni personali per esorcizzare «il naufragio di un progetto sincero e di costruzione», quello di Prospettiva 2022, si trasforma in un altro passeggero sull’arca politica di De Matteis, mancano solo i 2 liocorni.
Di Sarah Porfirio