L’Aquila, mensa Campomizzi: inchiesta della Procura

20 marzo 2012 | 07:28
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L’Aquila, mensa Campomizzi: inchiesta della Procura

L’Aquila, 20 mar 2012 – Sui servizi mensa alla Campomizzi, in cui sono ospitati i terremotati, c’è una inchiesta della procura della Repubblica. La vicenda nasce dalla presentazione di un esposto della ditta Essebi di Roma, rappresentata dall’avvocato Fausto Corti, dopo due proroghe del contratto di servizio (3 febbraio 2010 e 30 marzo 2010) alla società «Consorzio Orgoglio Aquilano» da parte del commissario delegato per la ricostruzione, Gianni Chiodi. Lo riferisce oggi "Il Messaggero" precisando che su queste ultime (affidate grazie a un’apposita ordinanza, la 3833) c’era stata l’opposizione della Essebi perché incarichi a tempo indeterminato. Tar e il Consiglio di Stato avevano accolto il ricorso della ditta romana. Nonostante questo, sempre secondo la Essebi, la struttura commissariale anziché bandire una gara d’appalto, avrebbe tolto il servizio al consorzio Orgoglio Aquilano per affidarlo con una convenzione, all’Adsu (Azienda per il diritto agli studi universitari) relativo alla fornitura di pasti e di colazioni alla popolazione ospitata alla scuola della Finanza e alla Campomizzi, affidato alle aziende Slem srl e Pap srl, anche in questo caso senza gara. Nella sua denuncia, la ditta ha evidenziato come anche Chiodi avesse tolto l’incarico al consorzio Orgoglio Aquilano per affidarlo alle ultime due società, facendo leva sulla stessa opcm, che in un caso, quello della revoca, si sarebbe sostenuto la cassazione della fase emergenziale, nell’altro, quello dell’affidamento, la necessità che l’emergenza post sisma non era affatto terminata. «Il report della popolazione assistita dal commissario – scrive nella denuncia la Essebi – attesta come alla data del 10 gennaio 2012, nella caserma della Guardia di finanza vi fossero ospitate ancora 177 persone». Per la Essebi, l’affidamento all’Adsu «avrebbe comportato un aumento dei costi per il commissario delegato». Si sarebbe passati da un canone mensile di 500 euro, più un corrispettivo totale per le tre portate giornaliere di 12,98 euro, a un pagamento di 14,60 euro per le tre portate giornaliere più l’assunzione da parte della Sge (Struttura per la gestione dell’emergenza) dei costi di allestimento e gestione della mensa compresi quelli di pulizia, utenze e manutenzione, un «onere aggiuntivo supportato dal commissario di 315 euro giornalieri che moltiplicati per 217 giorni di svolgimento del servizio nell’anno 2011 assommano a oltre 68 mila euro».