
L’Aquila, 21 mar 2012 – Nel 2020 le imprese impiegheranno una forza lavoro del tutto diversa, per cultura e skill. Useranno tecnologie e metodi gestionali più evoluti, dedicandosi a business che oggi appena si intravedono. Il professor Domenico De Masi, ( professore di Sociologia delle Professioni presso l’Università “La Sapienza” di Roma e direttore scientifico della S3.Studium) ha chiesto ai relatori del convegno: come deve modificarsi la funzione HR, per far fronte a questi cambiamenti? Quali saranno le key competence per i dirigenti e i professionisti delle HR?
Il ruolo attuale in azienda e il prestigio delle HR è adeguato alle funzioni delicatissime che esse sono chiamate a svolgere? La posizione dei Direttori del Personale è destinata a crescere nell’azienda postindustriale? E poi: In Italia si lavora troppo poco? Oppure si lavora troppo ma a bassa produttività? La quantità e la qualità della produzione e dei servizi dipende dal controllo o dalla motivazione? È ancora tempo di leader carismatici o piuttosto dei "nice leader", che creano organizzazioni garbate e rispettose delle singole personalità?
Ed ecco la staffetta di alcuni interventi del convegno.
Per Raffaele Credidio, presidente AIDP Abruzzo e Molise e HR Operations Manager in Micron Technology Italia è importante sottolineare come con questo convegno i Direttori HR abruzzesi sono stati pronti a rimettersi in discussione, analizzando le nuove competenze a loro richieste per competere nel 2020. Prosegue attraverso un’interessante metafora con il dipinto “La Vocazione di San Matteo”, opera del Caravaggio e copertina del volume “HR 2020. Storie e prospettive” (edito da Guerini, autori Domenico De Masi e Stefano Palumbo, ndr), che ha dato il titolo al convegno, ed evidenzia come «la luce (la soluzione, la via di fuga dalla crisi) non viene dalla finestra (sarebbe scontato) ma è una nuova via (nel quadro la grazia divina) e quindi un vero e proprio cambio di paradigma. Nel passaggio dalla società industriale alla società postindustriale, dobbiamo rimettere in discussione tutto, persino che la luce provenga dalla finestra!».
Continua il suo intervento evidenziando il periodo di disorientamento della nostra società, un disorientamento provocato dalla scomparsa dei vecchi modelli tayloristici e dalla mancanza di nuovi modelli di riferimento. «Dobbiamo essere soggetti digitali e non soggetti analogici. I primi sono ottimisti, difensori delle pari opportunità, della interculturalità, della globalizzazione. I secondi, invece, sono pessimisti, spaventati dallo sviluppo demografico, dall’immigrazione e multirazzialità….non osano pensare al futuro e tanto meno a programmarlo, non si rendono conto della destrutturazione del tempo e dello spazio, come si fa ancora in molte aziende, che sono, purtroppo, ancora troppo ostili ai concetti di telelavoro, di flessibilità di orario di lavoro, ecc.».
Filippo Abramo, Presidente nazionale AIDP e Presidente europeo EAPM esorta l’Associazione ad essere <<agente di cambiamento insieme agli stakeholders, in primis le imprese e le Pubbliche Amministrazioni locali.>>
Nella tavola rotonda a rappresentare le imprese Riccardo Martorelli, Fab Manager Micron Technology Italia, ci dà un messaggio incoraggiante <<Micron ha già implementato molte delle previsioni emerse dallo studio per il 2020, negli ultimi 10 anni ha investito 1.300.000.000 di dollari nello stabilimento di Avezzano, seguendo e a volte anticipando l’evoluzione del mercato, che richiede oggi una forte customizzazione, un nuovo modo di interpretare il lavoro nel quotidiano, una forte valorizzazione del capitale umano. Non sapendo fare sistema, i punti di forza su cui dobbiamo fare leva sono l’evoluzione organizzativa e la gestione dei talenti.>>
Interessante il profilo delineato da Carlo Pettinelli, Direttore del Personale e Organizzazione in Fater, che usa la metafora del calcio per proporci la figura del <<Direttore HR come l’allenatore della Nazionale, tutti sanno suggerire cosa deve fare, posto che sarà poi lui il parafulmine se il risultato non fosse la vittoria !>>. Marcello Vinciguerra, HR Manager Honda Italia Industriale, ci ha proposto un personaggio immaginario, Henry Romano (le iniziali non sono casuali, ndr) Direttore del personale nel 2020, e intuisce che la leva più forte per innescare un percorso virtuoso è ascoltare le persone: << in azienda come nella vita è importante instaurare relazioni basate sulla fiducia, sul confronto quotidiano fatto di ascolto e suggerimenti, anziché problemi e soluzioni>>.
La conclusione è lasciata a Roberto Zecchino, Direttore Risorse Umane Bosh Italia, che propone un concetto semplice quanto strategico: << conosciamo le nostre aziende e il territorio sul quale insistono, troveremo tante opportunità>>.