L’Aquila, Consiglio: gran finale con il Piano urbano della mobilità

L’Aquila, 21 mar 2012 – Fra le altre delibere approvate nel pomeriggio alla ripresa dei lavori c’è stata anche quella riguardante la riduzione delle tariffe per le occupazioni di suolo pubblico per l’installazione dei cantieri con un abbattimento del 95% del dovuto e la ricapitalizzazione del Sed per le perdite d’esercizio del 2010 per un importo di 516.629 euro.
Si è accesa la la discussione sull’ampliamento della cava Vaccarelli per un totale di circa 130 mila mq. La ditta dovrà corrispondere un canone annuale all’ uso civico di 2.259 euro. Nell’atto, approvato a maggioranza, è stabilito che la ditta Vaccarelli si impegna a realizzare una viabilità alternativa tra la cava e la strada provinciale per Collebrincioni che dovrebbe essere pronta entro aprile. Il consigliere Enrico Perilli ha criticato l’atto parlando di un “regalo” che l’amministrazione fa ai cavatori con l’approvazione della delibera.
Il gran finale del Consiglio ha riguardato l’illustrazione da parte del sindaco Massino Cialente del Piano urbano della mobilità. Si tratta in realtà di un aggiornamento dello strumento alla luce delle nuove esigenze post sisma. Dall’ambiziosa e già contestata cabinovia per Roio, (eliminata con un emendamento di Enrico Perilli) agli ascensori da via Strinella verso l’arco di porta Leone, al metro bus su gomma con due linee. Questo ed altro nel piano urbano per la mobilità. Elevati i costi di realizzazione che sfiorano i 60 milioni di euro solo per i parcheggi e il trasporto pubblico.
Alla base del Pum c’è la necessità di riqualificare il centro storico con ampie aree pedonali e accesso attraverso bici con aiuto elettrico a scambio. Il cuore della città antica sarà completamente pedonalizzato e lambito da parcheggi individuato nella piazze principali: Il trasporto pubblico avverrà attraverso un metro-bus che sostituirà con due linee il faraonico progetto della metro di superficie Individuati sul fronte dei trasporti anche percorsi meccanizzati di accesso al centro storico, bus navetta e bike sharing, bici a pedalata assistita. Sempre l’emendamento di Perilli cancella anche il parcheggio che si voleva realizzare nei pressi del ponte di Sant’Apollonia.
A.Cal.
ITALIA NOSTRA: EVITATE DUE COLATE DI CEMENTO – «La cancellazione dei progetti di parcheggio di S. Apollonia e della cabinovia per Roio all’interno del PUM salva due aree della città da scempi e colate di cemento preservando la loro alta valenza naturalistica,paesaggistica, storica e ambientale. I cittadini aquilani devono sapere che la superficialità e la scarsa informazione su questi progetti (molti pensano che cosi si faccia comunque qualcosa) scaturisce da scelte sciagurate come la localizzazione dell’auditorium del castello e solo a lavori iniziati si piange o si ride ( a secondo delle convenienze) sulla perdita di suolo pubblico ( un parco pubblico) sacrificato sull’altare della propaganda elettorale. Cosa non nuova in una città come la nostra, prigioniera e ossessionata dall’opera pubblica inutile, costosa e a discapito del suolo pubblico che è proprietà di tutti ( vedi metro di superficie, auditorium di Paganica, cementificazione di piazza d’armi…). Non si è riusciti ad evitare l’ampliamento della cava Vaccarelli , decisa per adesso dal solo consiglio comunale ma che deve vedere il passaggio alla Regione Abruzzo, perché l’interesse elettorale , di nuovo, ha prevalso sull’interesse generale. Pur in presenza di un orientamento della Regione Abruzzo che con la decisione sulla moratoria su nuove escavazioni, giustamente come hanno fatto altre regioni, vuole pianificare l’attività estrattiva regionale che non può essere eterna. Non ci si venga a dire che l’ampliamento è utile per la ricostruzione della città o per l’occupazione perché alle favole non ci crede più nessuno. 130 mila metri quadrati da scavare, oggi, dopo il sisma e in presenza di quello che è stato già realizzato sul nostro territorio nel post-6 aprile è uno schiaffo al buon senso, come se un cattivo padre di famiglia dilapidasse tutti i suoi averi più preziosi prima di morire. Cosi ci è sembrata la sciagurata decisione del Consigli comunale di ampliare quella cava . I sindaci che si sono succeduti a L’Aquila sembrano avere avuto il pollice verde al contrario. Il terremoto non ha insegnato nulla. Si amministra dando a tutti la possibilità di costruire in deroga di qualsiasi norma urbanistica in nome dell’emergenza, facendo scempio del territorio salvo poi nella propaganda ergersi a difensore dell’ambiente lamentandosi delle tante costruzioni abusive: lo sviluppo della città per i nostri politici locali è sviluppo del cemento ( o pudicamente del legno nel caso dell’auditorium del castello) comunque e dovunque. Una politica giusta e saggia ricostruttiva deve prima di tutto, secondo noi, tenere conto del livello sostenibilità di un territorio che non era tutto verde e intonso già da prima del terremoto. Non un metro cubo in più deve essere realizzato invece, nella ricostruzione, deve essere riutilizzato tutto l’esistente! Abbiamo un esempio già realizzati in città che è stato egregiamente ristrutturato, recuperato e consolidato a L’Aquila : l’ex carcere di S. Domenico, dal Ministero delle Infrastrutture, quindi una opera pubblica realizzata da un organo pubblico, e sta li a testimoniare che L’Aquila si può ricostruire senza fare inutili nuove opere o nuovi manufatti . Non si protegge la natura a chiacchiere e si danno permessi di inutili distruzioni di territorio nei fatti. E auspichiamo che il nuovo consiglio comunale e il nuovo sindaco siano coscienti che il territorio è uno e non va distrutto».