Abruzzo, centri commerciali: “no” di Acerbo e Saia alle aperture di Pasquetta

L’Aquila, 23 mar 2012 – «In questi giorni stanno circolando delle voci circa la volontà di alcuni centri commerciali e grossi negozi di restare aperti nella giornata di Lunedì di Pasqua; non sappiamo se tali notizie abbiano fondamento, certo c’è molta preoccupazione da parte di molti lavoratori che temono di dover eventualmente lavorare anche in una giornata che tradizionalmente e da sempre è dedicata alla famiglia, alla gita, al riposo».
E’ il commento di Maurizio Acerbo (Rifondazione Comunista) e di Antonio Saia (Comunisti Italiani) che in una nota specificano che «il fatto stesso che se ne parli crea molta inquietudine.
Noi ribadiamo la nostra contrarietà a tale ipotesi e saremo a fianco dei Lavoratori in questa battaglia. Come molti hanno già sostenuto, (e noi concordiamo con questa tesi), la liberalizzazione dell’orario degli esercizi commerciali decisa dal Governo Monti (sostenuto da PDL, PD, Terzo Polo) rappresenta, un’evidente violazione di una competenza delle regioni come quella dell’orario dei negozi e dei centri commerciali. (Molti comuni, molti centri commerciali hanno già predisposto aperture continue dei negozi; in alcuni centri commerciali sono già presenti avvisi con la scritta “apertura tutti i giorni domenica comprese”)».
«Tale provvedimento favorisce e favorirà, ancora una volta i grandi centri commerciali – spiegano i consiglieri regionali -saranno ulteriormente colpiti i piccoli esercizi che non potranno reggere la concorrenza dei grandi centri, non si favorirà l’occupazione in quanto i piccoli esercizi sono nella grande maggioranza dei casi a conduzione familiare, o hanno pochissimi dipendenti, che di fatto dovranno lavorare molto di più del consentito per mantenere il posto di lavoro o, peggio ancora, si ricorrerà al lavoro nero o all’autosfruttamento. In questi casi sentiamo molte chiacchiere ma nessuno parla dei Lavoratori, delle loro famiglie, dei loro diritti ad avere una vita sociale con i propri cari, di avere diritto al riposo nelle giornate di domenica. La liberalizzazione dell’orario degli esercizi commerciali di fatto rischia di creare un ulteriore disfacimento sociale».
La domenica e i giorni festivi, come giustamente molti hanno sottolineato, dovrebbe essere dedicata alla famiglia per chi durante la settimana lavorativa non ha la possibilità di essere presente sufficientemente.
«Più richiami sono venuti in questa direzione anche da istituzioni religiose – specificano – I negozi non possono e non devono essere considerati come servizio di essenziale utilità, come per esempio un pronto soccorso, o un ospedale. Nel mese di gennaio abbiamo presentato una interpellanza alla Giunta regionale, ancora senza risposta, in cui chiedevamo se la Regione Abruzzo intenda impugnare presso la Corte Costituzionale il provvedimento nazionale di liberalizzazione degli orari dei negozi e centri commerciali, configurandosi in essa una violazione della norma che affida alle Regioni la competenza in materia di orari commerciali. E se intenda provvedere nell’immediato a dare una regolamentazione, più volte annunciata, delle norme regionali relative al commercio, per esempio con un testo unico che raccolga le varie disposizioni in vigore».
«Il nostro impegno in questa battaglia – concludono – si svolgerà fino in fondo a fianco dei Lavoratori, contro questo governo che colpisce il lavoro autonomo e il lavoro dipendente per favorire il capitale finanziario».