Art 18: risoluzione di Saia e Acerbo in Consiglio regionale

L’Aquila, 23 mar 2012 – «Consideriamo l’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori una norma di civiltà». E’ quanto si legge in una nota di Antonio Saia, Comunisti Italiani e di Maurizio Acerbo, Rifondazione Comunista che hanno presentato una risoluzione in Consiglio regionale «per respingere ogni forma di modifica all’articolo».
«L’obbligo della reintegra di chi viene ingiustamente licenziato- prosegue la nota – è garanzia per ogni singolo lavoratore ed è al tempo stesso il fondamento per l’esercizio dei diritti collettivi delle lavoratrici e dei lavoratori, a partire dal diritto a contrattare salario e condizioni di lavoro dignitose. Se l’articolo 18 fosse manomesso ogni lavoratrice e ogni lavoratore sarebbe posto in una condizione di precarietà e di ricatto permanente, essendo licenziabile arbitrariamente da parte del datore di lavoro. Se l’articolo 18 fosse manomesso verrebbero minate in radice le agibilità e libertà sindacali. Per questo motivo va respinta ogni ipotesi di manomissione o aggiramento dell’articolo 18. L’articolo 18 va invece esteso a tutte le lavoratrici e i lavoratori nelle aziende di ogni dimensione».
Rilevato che
Concordiamo con quanto afferma la FIOM-CGIL che giudica negativamente le proposte avanzate dal Governo in materia di mercato del lavoro perché:
– non cancella le tante forme di lavoro precario che hanno svuotato di significato il Contratto a tempo indeterminato e fatto dell’Italia il paese più precario d’Europa;
– cancella la Cig per cessazione di attività e la mobilità proponendo un modello di ammortizzatori che nei fatti riduce complessivamente le tutele, non determina una reale universalità nel sostegno al reddito, si fonda su un sistema puramente assicurativo e non prevede alcun intervento a carico della fiscalità generale;
– smantella, in modo inaccettabile, il diritto al reintegro previsto dall’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori in caso di licenziamento senza giusta causa e apre, quindi, alla libertà di licenziamento.
Il Consiglio Regionale impegna
Il Presidente della Giunta Regionale:
A prendere delle iniziative nei confronti del Governo per respingere ogni forma di modifica dell’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori.
A riaffermare la necessità di un’intesa che riduca realmente la precarietà, cancellando forme di lavoro indecenti quali ad esempio il lavoro a chiamata e le finte collaborazioni, che estenda realmente e universalmente gli ammortizzatori sociali a tutte le forma di lavoro e a tutte le tipologie d’impresa e che sperimenti forme di reddito di cittadinanza.
A garantire l’accesso alla pensione per tutte le persone coinvolte in accordi di ristrutturazione e di crisi e ripristinare la legge che impedisce le dimissioni in bianco.