L’Aquila: le 4 linee guida dell’ordinanza 4013

Roma, 23 mar 2012 – Semplificazione; informazione e comunicazione; rigore e continuità degli interventi: è su queste 4 linee-guida che ruotano le misure urgenti per superare l’emergenza post-terremoto in Abruzzo, previste dall’Ordinanza (n. 4013) firmata oggi dal premier Monti e per le quali è previsto lo stanziamento di circa 181 milioni di euro.
SEMPLIFICAZIONE: Al fine di semplificare e accelerare il processo di ricostruzione è previsto lo snellimento delle strutture commissariali. Nell’art. 1, in particolare, si prevede la chiusura della Struttura Gestione Emergenza (SGE) il prossimo 31 marzo, e il trasferimento delle funzioni di attività di controllo dei cantieri e di gestione delle soluzioni alloggiative e di autonoma sistemazione. L’art. 2 prevede la razionalizzazione della gestione commissariale. L’art. 3 prevede l’istituzione di un unico Ufficio Territoriale per la Ricostruzione per l’intera area omogenea, al fine di accelerare e snellire il processo di esame delle richieste di contributo per la ricostruzione degli immobili privati. INFORMAZIONE, COMUNICAZIONE E PROGRAMMAZIONE: «Il secondo asse portante – sottolineano al ministero per la Coesione territoriale – per un’efficace attività di controllo e per una partecipata verifica dell’andamento della ricostruzione e del rispetto del progetto di sviluppo è la produzione di informazioni di qualità che consentano adeguate previsioni e l’avvio di comunicazione continuativa tra istituzioni e cittadini». A questo fine, tra l’altro, l’ordinanza (art. 5) affida al Commissario il compito di istituire una struttura che possa garantire un’adeguata attività di comunicazione istituzionale, interistituzionale e di servizio al cittadino.
RIGORE: Il rafforzamento del rigore e della trasparenza è il terzo focus dell’ordinanza, che punta così a «prevenire le infiltrazioni criminali nei lavori di ricostruzione, a rafforzare le condizioni concorrenziali e a scoraggiare una concentrazione dei lavori a carico di uno stesso soggetto che non dimostri in seguito capacità attuativa». Tra l’altro, l’art. 6 prevede penali e sanzioni per i ritardi nella conclusione dei lavori; all’art. 7 si stabilisce che le domande di contributo per la ricostruzione di edifici debbano essere corredate anche da almeno 5 offerte acquisite da imprese, nonché da almeno tre offerte acquisite da progettisti al fine di consentire valutazioni comparative e di effettuare le relative verifiche antimafia; all’art. 8 viene previsto per le aziende coinvolte nella ricostruzione l’iscrizione in appositi elenchi tenuti dalle Prefetture. CONTINUITA’ DEGLI INTERVENTI: Il quarto asse, infine, attiene alle misure per assicurare la continuità degli interventi. Tra l’altro, l’art. 13 prolunga il diritto al contributo per l’autonoma sistemazione.
PIETRO DI STEFANO (ASSESSORE ALLA RICOSTRUZIONE COMUNE DELL’AQUILA) – L’ultima ordinanza, la 4013, firmata dal Presidente del Consiglio Monti, contiene luci ed ombre. Tra le luci riporta lo stanziamento di 300mila euro per il completamento della piazza che sorgerà nell’area di piazza d’armi e che ospiterà gli operatori dello storico mercato di piazza Duomo. Sin dal 13 settembre 2011 il Sindaco, con propria nota, interessò il Commissario alla Ricostruzione per l’ulteriore stanziamento di 300mila euro per completare i lavori, dopo aver avuto la notizia da parte del Provveditorato che le somme giá stanziate con l’OPCM 3857/2010 si erano rivelate insufficienti.
Su tale necessità e a seguito della nota del Sindaco, intervenne anche il Provveditorato, con nota 6115/2011, confermando l’esigenza di provvedere al completamento della piazza attraverso l’ulteriore stanziamento citato da parte della struttura del commissario per la ricostruzione. Lo stesso Commissario verbalmente ebbe a rassicurare il Provveditorato sull’immediato stanziamento richiesto ma, ciò nonostante, e stante la necessità manifestata dagli stessi operatori del commercio ambulante, sino ad oggi non è avvenuto. C’è voluto il Ministro Barca e, probabilmente, la sua presa d’atto della situazione ha finalmente posto fine a questo lungo periodo di incertezza, assegnando al Provveditorato le somme necessarie al completamento dell’opera e mettendo quest’ultimo nelle condizioni di una celere ripresa dei lavori. Di questo, qualcuno che esce sulla stampa non deve essersene accorto, così come mai si è accorto delle richieste dei commercianti di piazza Duomo per il mercato di Piazza d’Armi. Ora confido in un altro autorevole intervento del ministro Barca affinché possa sbloccare le somme per il rifacimento dei sottoservizi, secondo il progetto presentato dalla società “Gran Sasso acqua” che prevede la realizzazione di opere con manufatti prefabbricati dove far passare le reti dei servizi, implementabili nel tempo, e la realizzazione della nuova rete idrica e fognaria con separazione della acque di scarico da quelle bianche. La realizzazione della rete nel sottosuolo è punto fondamentale di quella “Smart city” di cui ha parlato l’Ocse nel convegno nei laboratori dell’INFN. È quindi tempo che si passi al "fare" e mi auguro che il ministro voglia prendere di petto la questione e mettere fine a questo cinico ostruzionismo nei confronti della città.
DE SANTIS (IDV L’AQUILA) – L’ordinanza omnibus del Governo Monti contiene risposte concrete e positive sui modi e sui tempi della ricostruzione, oltre che alcune prime certezze sui fondi disponibili per gli interventi sul patrimonio edilizio privato e su quello pubblico. Vengono mandati a casa i due Vice Commissari, Cicchetti e Marchetti, ma rimane al suo posto il Commissario, Gianni Chiodi, che canta vittoria, e questo è un limite o una contraddizione di una decisione che non coglie fino in fondo la necessità di una gestione pienamente responsabile ed autonoma da parte delle Istituzioni locali. Il fatto importante è che finalmente, dopo tre anni, si può cominciare a ricostruire L’Aquila e nessuno può accampare più scuse, nessuno può nascondersi più dietro scontri e polemiche sterili, che hanno danneggiato la città. Ma per evitare gli errori ed i ritardi del passato, c’è bisogno di una nuovo Governolocale, con più incisività, più collegialità ed ad alto rigore morale, che pensi di più al bene della città e meno agli interessi dei singoli o delle lobby. Un’alternativa credibile ed affidabile è possibile,sia rispetto alla macchina usata un po’ arrugginita dalla gestione del potere rappresentata dal sistema Cialente e sia rispetto all’arca di Noè di De Matteis, che nell’intento di arrivare in fondo rischia di imbarcare belli e brutti, ambientalisti e cementificatori, a danno della governabilità. Un altro scontro di potere fra due mondi simili, quello di Cialente e quello di De Matteis non è utile alla città.