Ikea: stop alle raccomandazioni

26 marzo 2012 | 19:33
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Ikea: stop alle raccomandazioni

Pescara, 26 mar 2012 – Non devono essere abituati alle “raccomandazione all’italiana” i vertici di Ikea dato che in vista dell’apertura, nei prossimi mesi, del punto vendita di San Giovanni Teatino (Chieti), hanno inviato una lettera ad un politico abruzzese invitandolo a non fare segnalazioni e pressioni per eventuali assunzioni.

Una missiva dove viene spiegato come la filosofia della multinazionale svedese sia in netto contrasto con il clientelismo che descrive, solitamente, la politica italiana, resa nota dal coordinatore regionale Giovani dell’Italia dei Valori, Giampiero Riccardo. «Nella lettera – spiega -, i vertici della multinazionale hanno invitato il politico in questione a non intromettersi nell’ambito delle assunzioni, perché la politica aziendale è lontana da logiche di questo tipo».

Per segnalare quanto accaduto, Riccardo si è affidato a Facebook e Twitter: «Ikea manda lettere a politici abruzzesi per intimare di smettere con le raccomandazioni – ha scritto infatti sui social network -. La spintarella soffoca il merito. Ben fatto Ikea! Tanti ‘indignati’ dopo il mio tweet sulle raccomandazioni all’Ikea di Chieti – ha poi aggiunto in un secondo post -. Raccomandare frena la mobilità sociale e aumenta l’inefficienza».

A fronte di 220 posti di lavoro, sono oltre 30 mila le persone che, da tutta Italia, hanno compilato il forum sul sito della multinazionale, inviando il proprio curriculum vitae. Dopo l’iscrizione online, seguirà un questionario orientativo. I candidati ammessi parteciperanno ad un colloquio collettivo e, in caso di esito positivo, ci sarà il colloquio personale per l’assunzione definitiva.  

ACERBO (PRC),FUORI I NOMI «Quelli dell’IKEA sono dei veri ingrati. I politicanti locali gli hanno consentito di spianare una collina e di piazzarsi accanto al casello dell’autostrada realizzando un ecomostro che completa lo scempio urbanistico che caratterizza l’intera area metropolitana. Non sono molto convinto dei metodi meritocratici della ditta svedese e non so se sia vero che rifiuta le segnalazioni dei politicanti. L’area Chieti – Pescara ha la più alta densità di grande distribuzione d’Europa proprio perchè i politici hanno dato mano libera in cambio della gestione delle assunzioni che garantivano sicuri successi elettorali. Il vero scandalo è alla luce del sole e l’IKEA è solo l’ultimo episodio. La politica ha autorizzato un insediamento così impattante dal punto di vista ambientale e socioeconomico (vista la concorrenza che gli svedesi faranno a tutte le imprese del settore) senza nemmeno contrattare che le assunzioni fossero con contratti a tempo indeterminato. Da quel che mi risulta l’IKEA assumerà qualche centinaio di PRECARI. Se davvero vuole dimostrare di essere aliena dalle pratiche clientelari, invece di fare qualunquismo Ikea renda pubblici i nomi di chi fa le raccomandazioni. Chi sono e a quale partito appartengono i politicanti che hanno fatto pressioni? Rifondazione Comunista sicuramente no. Rivendichiamo con orgoglio di aver votato contro quello scempio urbanistico. Fuori i nomi».