Abruzzo, Personale: Regione riorganizza, presentata riforma

L’Aquila, 27 mar 2012 – Flessibilità organizzativa e lavorativa, responsabilizzazione e valorizzazione del merito, trasparenza, formazione: sono questi i "principi ispiratori" del progetto di legge sulla riorganizzazione del personale della Regione, presentato stamani dal presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, e dall’assessore al Personale, Federica Carpineta.
«Questa nuova legge – hanno affermato Chiodi e Carpineta – porterà ad una riforma della nostra organizzazione burocratica. Il nostro obiettivo è di fare meglio le stesse cose, con un numero ridotto di personale. Non ci saranno licenziamenti, ma il turn over verrà rallentato. Quando siamo entrati c’erano 127 dirigenti e 1.684 dipendenti, oggi siamo scesi a 85 e 1.500. Si dice che l’Abruzzo è una delle regioni con più personale, noi stiamo invertendo la rotta». In particolare, per quanto riguarda il concetto di flessibilità, verrà meno la pianta organica di diritto, «che impone di allocare in bilancio risorse per il personale, pur sapendo che quella cifra non sarà raggiunta. Ora – hanno commentato il presidente e l’assessore – sarà possibile liberare quelle risorse, magari spostandole sullo sviluppo». Il progetto di legge prevede inoltre che i dirigenti ed il personale possano lavorare in tutte le sedi della Regione, in base alle esigenze. Sul fronte del merito, viene potenziato lo strumento della valutazione: «non è più accettabile – ha affermato Chiodi – che tutti abbiano la stessa valutazione, altrimenti c’é una deterrenza forte all’impegno. Una mancata pesatura porterà ad una equiparazione al minimo e non al massimo, come invece accade oggi».
Il progetto di legge introduce novità anche dal punto di vista della trasparenza. I componenti delle commissioni dei concorsi, ad esempio, invece di essere nominati dalla politica, saranno estratti a sorte. Nelle commissioni, inoltre, saranno introdotti esperti in selezione del personale provenienti dal mondo aziendale. La legge prevede anche che i concorsi, fino ad oggi diversificati tra Giunta regionale, Consiglio regionale, Province, Comuni, diventino unici. Per quanto riguarda la formazione, è prevista l’istituzione di una scuola di formazione in collaborazione con le università. «Non sarà l’ennesimo carrozzone – hanno spiegato Chiodi e Carpineta -. L’obiettivo è quello di far sì che le attività di questo istituto non siano rivolte solo al personale degli enti strumentali della Regione, fornendo così un servizio anche alle Province e ai Comuni». Il progetto di legge prevede inoltre una costante comparazione, in una logica di ‘benchmarking’, con le regioni più virtuose. «Tale comparazione – ha affermato il governatore – diverrà oggetto di programmazione. Si tratta di un confronto non solo teorico, ma previsto per legge». Per quanto riguarda la dura presa di posizione da parte dei sindacati, Chiodi si è detto certo della possibilità di trovare un accordo. «Siamo aperti al confronto – ha sottolineato -, ci sarà tutto il tempo per una discussione da noi sollecitata a lungo e mai arrivata».