Roberto Grillo espone tre anni di immagini dall’Aquila

27 marzo 2012 | 11:24
Share0
Roberto Grillo espone tre anni di immagini dall’Aquila

L’Aquila, 27 mar 2012 – «A cosa serve una grande profondità di campo se non c’è un’adeguata profondità di sentimento?» questa la frase del fotografo statunitense William Eugene Smith che ha ricordato Gianni Letta per descrivere l’approccio fotografico di Roberto Grillo nella mostra "L'(Est)etica del dolore", inaugurata il 27 marzo all’Aquila nella sede dell’Ance (Associazione nazionale costruttori edili). 

Oltre a questo Letta ha speso parole generose nei confronti del fotografo aquilano e ha aperto nel suo intervento una lunga parentesi sull’attuale condizione aquilana e al capoluogo abruzzese ha augurato di «riprendere il suo cammino e volare più in alto». Il lavoro di Grillo è stato al centro delle riflessioni che si sono avvicendate al tavolo della conferenza stampa da Stefania Pezzopane, assessore alla cultura del Comune dell’Aquila a Paola Di Salvatore, dirigente del settore politiche culturali della Regione Abruzzo a Alessia Moretti, autrice della nota che accompagna il catalogo.

Roberto Grillo da parte sua ha voluto ricordare il lavoro anche di altri fotografi aquilani che hanno contribuito a raccontare, da un punto di vista interno, questi ultimi tre anni all’Aquila.

Dopo l’inaugurazione Letta, autore anche della prefazione del libro, ha voluto raggiungere il Centro Commerciale l’Aquilone, insieme a Grillo e al pubblico, dove sono esposte le fotografie di  "L'(Est)etica del dolore", fino al 4 aprile. Dal 4 al 6 aprile, inoltre, un estratto della mostra sarà affisso sotto i Portici del Convitto Nazionale. Su uno dei pannelli che contengono la mostra negli spazi del centro commerciale, scelto oltre che per necessità logistiche anche per raggiungere il pubblico nei luoghi più frequentati, è riportata una frase che racchiude il senso di questo allestimento «Una terapia fotografica di gruppo, ben lungi dall’essere una provocazione, è il tentativo di opporsi alla dispersione fisica e morale di una città soggetta ad una forza centrifuga che non accenna a placarsi, anche se le forti scosse della terra sono cessate». (red)